«Usammo gli stessi toni quando la Juve rimontò l’Atletico Madrid, allora venni accusato dagli interisti. Ormai mi sono abituato»

Beppe Bergomi è finito al centro delle polemiche per sua telecronaca naturalmente accalorata di Inter-Barcellona. La Gazzetta dello Sport ha intervistato l’ex giocatore e capitano dell‘Inter.
Bergomi: «Avete visto la partita? Anche Caressa ha pianto insieme a me»
Sono arrivate anche le critiche?
«Guardi, faccio telecronache da 25 anni e le critiche maggiori le ho ricevute proprio dagli interisti».
Durante Inter-Barcellona però non crede di avere esagerato? Anche Caressa a un certo punto l’ha invitata a calmarsi…
«Ma lei l’ha vista la partita? Incredibile! Come si fa a non farsi prendere dall’emozione? Lo stesso Fabio a un certo punto piangeva con me. Accanto a noi c’era Repice e ci siamo proprio detti che è impossibile rimanere distaccati».
Quindi avrebbe utilizzato gli stessi toni anche se l’impresa l’avessero fatta Juve o Milan?
«Assolutamente sì. Anche se è chiaro che dopo una vita con la maglia dell’Inter qualche sfumatura ci può scappare. Forse la parata di Sommer su Yamal nel finale l’ho sottolineata troppe volte… Ma le racconto questo apisodio. Nel marzo 2019 la Juve perde 2-0 a Madrid ma nel ritorno ribalta l’Atletico con una tripletta di Ronaldo e va ai quarti di Champions. La nostra telecronaca di allora aveva gli stessi toni di quella di ieri. Pensi che due giorni dopo sono a San Siro per Inter-Eintracht di Europa League e vengo accusato dagli interisti di essere filo juventino. Ormai ci sono abituato».
Le lamentele del Barcellona e i casi arbitrali
Bergomi ha proseguito l’intervista parlando del comportamento del Barcellona durante la partita e di alcuni episodi arbitrali avvenuti nel corso della gara.
Ma il Barcellona si è davvero lamentato così tanto?
«Dal primo minuto di gioco: Dimarco aggressivo su Yamal e tutta la panchina che scatta in piedi…».
Sugli altri episodi da moviola crede che il suo commento sia stato equilibrato?
«Guardi, sul rigore che porta al 2-0 all’inizio avevamo detto che non c’era, poi solo in un replay si vede che Cubarsì non prende il pallone ma il piede di Lautaro. Sul rigore dato e poi tolto al Barcellona invece ho detto che c’era, ma che andava verificato se il fallo era dentro e fuori area. A Flick ho ‘tirato le orecchie’ dopo il gol di Acerbi perché chiedevano un fallo di Dumfries che non c’era assolutamente. La verità è un’altra, faccio questo lavoro da una vita e che ho sempre cercato di essere professionale e rispettoso di tutti. Se ci sono in campo due italiane sono imparziale, altrimenti ci sta farsi trascinare anche dalle emozioni. Da casa è impossibile cogliere l’elettricità che può attraversare uno stadio in certe partite. E credo che ci stia trasmetterlo ai telespettatori».