La piccatissima risposta alle critiche della Svezia femminile: “Se hanno visto più animali che persone mi chiedo quali sentieri abbiano percorso… ma devono chiarirlo con la propria federazione”

Non toccategli Castel di Sangro, a Gabriele Gravina. Non è andata giù al presidente federale, la protesta pubblica delle calciatrici svedesi per la scelta della location di Italia-Svezia di Nations League femminile.
Il match in questione è il secondo della Nations League femminile dove l’Italia ha ospittoa la Svezia, finalista dell’ultimo mondiale vinto dalle spagnole nello stadio scelto dalla Figc, il Teofilo Patini ( 7.000 spettatori) di Castel di Sangro. Uno stadio di modeste dimensioni. E proprio questo aspetto non è sfuggito alle calciatrici svedesi che, intervistate dal sito Aftonbladet hanno manifestato tutte le loro perplessità sulla scelta dell’impianto sportivo.
Molte calciatrici, come ad esempio Linda Sembrant, difensore della Juventus si sono lamentate apertamente: «Ci meritiamo uno scenario diverso, un posto diverso, è quello che penso seriamente. L’orario è anche buono, ma la posizione no. Non ci sono connessioni con i treni o altri mezzi, se non le auto private, e questo fa una differenza incredibile per portare gente allo stadio».
Gravina ha risposto piccatissimo:
“Alla signorina svedese sono mancati i valori di rispetto ed educazione. L’Italia ha il diritto di scegliere dove giocare: a Castel Di Sangro hanno giocato l’U21, la 19, la 18, non mi sembra di aver fatto giocare qualcuno nel bosco, c’è un ambiente naturalistico straordinario che chi ha fatto queste dichiarazioni conosce bene anche nel proprio paese”.
Per Gravina “Castel Di Sangro meritava maggiore rispetto da questa calciatrice. Se ha visto più animali che persone mi chiedo quali sentieri abbia percorso, ma deve chiarirlo forse con la propria federazione“.