Cauet: «Il Napoli di Garcia? Quando vincemmo il campionato col Nantes, l’anno dopo arrivammo quinti»
L'ex interista a “1 Football Club”: «Deve lavorare sulla motivazione. Spesso, alcuni calciatori sono appagati dal successo, seppur isolato»
Ci Napoli 02/08/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lazio / foto Carmelo Imbesi/Image Sport
nella foto: Rudi Garcia
Benoi Cauet. A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Benoit Cauet, allenatore ed ex calciatore dell’Inter. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Crede che l’Inter sia più forte dello scorso anno?
«Secondo me, sì. Lo scorso anno, i nerazzurri vantavano giocatori di grandissima qualità, e che hanno permesso alla squadra di arrivare in finale di Champions. Giocatori d’esperienza come Dzeko, Brozovic e Lukaku. L’Inter ha operato benissimo sul mercato, coniugando le esigenze finanziarie – che hanno costretto il club a salutare Onana – e quelle tecniche. Il club ha acquistato giovani di talento, come Thuram, Frattesi e Bisseck. Klassen, inoltre, è un giocatore che magari i tifosi non conoscono. Ha uno stile diverso, ma ottime qualità tecniche che gli consentiranno di fornire un contributo importante. A centrocampo l’Inter è molto forte. Credo, dunque, che l’Inter sia più forte dello scorso anno soprattutto perché vanta ancora ampi margini di miglioramento. A ciò va aggiunto un atteggiamento molto più dinamico, che lascia ottime sensazioni sul futuro».
Qual è la sua percezione in merito al lavoro di Garcia sulla panchina del Napoli?
«Per esperienza, dico che è molto complicato allenare dopo una vittoria tanto bella ed eccezionale. Il successo del Napoli non è solo frutto del lavoro di una o due stagioni, ma anche del merito e della programmazione del club. Il Napoli viene, dunque, da un massimo di esaltazione e prestazione, in cui ci si può sentire invincibili. Quando si vince, però, si riparte da zero. Rudi, per prima cosa, dovrà lavorare sulla motivazione, e sulla flessione di determinazione che i giocatori potrebbero riscontrare. Quando ero al Nantes, dopo il trionfo in Ligue 1 del 94-95, terminammo quinti in classifica la stagione successiva. Riuscire a riaccendere la motivazione non è facile. Spesso, alcuni calciatori sono appagati dal successo, seppur isolato. Per qualcuno, anche una sola vittoria può essere la vittoria della vita».
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