Ultras Inter, divieto di dimora a Milano per Beretta: picchiò selvaggiamente bagarino napoletano

A febbraio era finito ai domiciliari per aver aggredito un venditore ambulante ed essere poi rimasto a guardarlo agonizzante a terra 

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Db 25/09/2018 - campionato di calcio serie A / Inter-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Inter curva Nord ultras

Quattro Daspo, la Curva Nord silenziata e una nuova inchiesta in cui confluiranno tutti gli episodi penalmente rilevanti accaduti durante Inter-Sampdoria di sabato scorso. Gli organi giudiziari e di polizia continuano a lavorare sullo sgombero forzato dei tifosi dell’Inter da parte degli ultras nerazzurri, dopo la morte del loro capo, Vittorio Boiocchi. Non solo. Il Messaggero scrive di un provvedimento di sorveglianza speciale per uno dei leader della Curva Nord, Andrea Beretta. Per lui è stato stabilito il divieto di dimora a Milano per un anno e mezzo. Beretta è un nome già noto agli inquirenti: è stato coinvolto anche in numerosi disordini con tifosi napoletani. Il quotidiano romano ricostruisce la sua storia.

“Inoltre, è arrivato un provvedimento di sorveglianza speciale del Tribunale per Andrea Beretta, uno dei capi della Curva Nord dell’Inter. Per un anno e mezzo avrà il divieto di dimora a Milano. Aveva picchiato selvaggiamente un bagarino, di origini napoletane, fuori da San Siro a febbraio e per quel motivo era finito agli arresti. L’episodio prima di Inter-Liverpool, ottavi di finale di andata di Champions. L’uomo finì in ospedale con una prognosi di 32 giorni. Per quei fatti è accusato di lesioni e violenza privata anche con l’aggravante dell’odio «razziale-regionale». Beretta ha un passato di violenze e prevaricazioni. Nel 2001 fu condannato a un anno e quattro mesi per spaccio di cocaina, mentre nel 2003 si prese due mesi per furto. Cinque anni dopo, nel 2008, venne deferito per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Nel 2014 fu, invece, denunciato per minacce e lesioni personali dal fratellastro della sua ex fidanzata (12 giorni di prognosi dopo un pestaggio). Poi, nel 2015, Beretta è sul bus dei tifosi in trasferta per
Napoli- Inter dove vengono trovati cinque coltelli, mentre nel 2016 patteggia un anno e tre mesi per aver picchiato e ferito un ghanese, in un diverbio per motivi legati allo spaccio. Ancora, il 26 febbraio 2017 è tra gli 80 ultrà dell’Inter che cercano lo scontro con i tifosi della Roma vicino al Meazza, in occasione della partita di campionato tra Inter e giallorossi. Nel 2019 è coinvolto, con alcuni suoi amici, in una vicenda extra calcistica alla Nike in via Statuto: minaccia un vigilante ma non per entrare, piuttosto perché il gruppo chiede di gestire la security dell’evento. Ed è del 2020 l’arresto al derby quando dal «Baretto» partono petardi e bottiglie contro gli agenti. Lo scopo era far entrare i tifosi senza biglietto”.

La Stampa aggiunge particolari agghiaccianti in merito all’aggressione perpetrata da Beretta ai danni di un venditore ambulante vicino al Baretto di San Siro, nel febbraio scorso.

“L’ultimo a febbraio, quando è finito ai domiciliari per l’aggressione di un venditore ambulante vicino al Baretto di San Siro. Minacce, calci e pugni costati la frattura del perone alla vittima, un 50enne napoletano a cui Beretta avrebbe anche strappato l’inalatore dei farmaci anti-asma. Per poi rimanere a «osservarlo mentre era oramai a terra, cianotico e semicosciente”.

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