Sconcerti: «A Napoli c’è un brutto clima e De Laurentiis l’ha in parte causato o favorito»

A Tmw Radio. «Perché a Napoli comanda una sola persona. L'attacco alla stampa di Spalletti dice che siamo agli stracci. C'è un'immaturità complessiva»

de laurentiis

Ag Castel di Sangro (Aq) 24/08/2020 - Raduno Napoli / foto Alessandro Garofalo/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Il noto editorialista Mario Sconcerti, intervenuto come di consueto a Tmw Radio, ha commentato le parole di Luciano Spalletti in conferenza. In particolare ha provato ad analizzare alcuni contrasti con la stampa.

«C’è un brutto clima a Napoli», ha commentato Sconcerti. «È uno Spalletti esausto che adesso ha voglia di rivincita e di discussione. Non so quanto la stampa rappresenti Napoli, in questo momento. Ma se la rappresenta anche in una piccola parte mi sembra un clima poco respirabile. Pare che ci sia quasi una stanchezza reciproca e non sarà facile andare avanti in questa situazione. La decisione di andare all’attacco, da parte di Spalletti, non è fatta con eleganza: siamo agli stracci. Mi è dispiaciuto sentirlo perché capisco che la malattia è seria, io ho sempre pensato che fosse tutto ricomponibile perché i risultati ci sono stati ma una cosa di questo genere non mi pare molto rimediabile. Il risultato cancella tante cose ma ora ci saranno due o tre mesi senza partite. Sarebbe brutto ricominciare nella frattura. La stampa interpreta, traduce quello che sente. Può diventare aggressiva, ma non su una non-notizia. Qui c’è un problema di aria. Spalletti sta reagendo ad un assedio che gli è stato fatto dall’esterno – giustamente o ingiustamente, ognuno la pensi come gli pare – che sta spezzando ogni equilibrio e rompendo le possibilità di mettere a posto le cose»

Il futuro.

«Io non credo che De Laurentiis possa mandar via Spalletti perché non sta andando più d’accordo coi giornalisti, ma credo che non sia casuale che si sia arrivati a questo tipo di atmosfera, credo che il Presidente, almeno in parte, l’abbia causata o favorita. Il futuro? È una situazione molto aperta e non è poco, visto che la squadra è stata protagonista. Bisogna capire che vince una squadra sola e non è che tutte le altre debbano sempre cambiare allenatore. A me sembrava che questo terzo posto potesse portare qualcosa di costruttivo dentro la squadra, che potesse portare a pensare semplicemente a come migliorarla. Il Napoli quest’anno è stato molto competitivo, non si giustifica una situazione del genere. C’è un’immaturità complessiva, che riguarda anche l’allenatore che non può permettersi certe reazioni di pancia così dirette e scortesi. Bisogna capire fino a quanto De Laurentiis ha voluto scientemente arrivare a questo clima e quanto questo clima gli stia scappando di mano, perché al Napoli comanda una persona sola. Intanto, se vogliamo dirla tutta, bisognerà vedere anche la situazione degli allenatori in Italia: per la prima volta Gasperini potrebbe essere sul mercato e questo potrebbe cambiare qualcosa, perché se De Laurentiis parte all’attacco come è partito è perché ha una soluzione in mano, altrimenti distruggerebbe e basta. Bisognerebbe vedere dove vuole arrivare la società»

 

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