Il Telegraph: i giocatori del Napoli gli unici a non aver capito Ancelotti, volevano più rigore…
Nell'articolo ci sono dentro le testimonianze di Cristiano Ronaldo, di Maldini, di John Terry, di Lewandowski. No, quelle di Insigne e Mertens non ci sono...

Napoli 25/08/2018 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti-Dries Mertens
C’è un minimo comune multiplo nell’infinità di articoli che analizzano la carriera di Carlo Ancelotti: l’empatia. Che Ancelotti sia il tecnico più amato da praticamente tutti i grandi campioni che ha allenato, è ormai una ovvietà. C’è tutta una letteratura sul suo carattere, la calma, l’approccio. Negli ultimi tre decenni le testimonianze lo consacrano come “il sussurratore dei giocatori d’élite, uno che non solo può gestire tutti, ma può adattare il suo approccio di volta in volta, per ispirare chiunque”. Queste ultime virgolette sono del Telegraph, non del Napolista.
E poi c’è il Napoli. Che nel curriculum mediatico di Ancelotti è una specie di buco nero. Sui giornali internazionali che negli ultimi anno hanno scritto di Ancelotti all’Everton e poi al Real, il Napoli non compare quasi mai. Perché è una deviazione statistica. Ne parla Ancelotti in qualche intervista, lui sì, sempre con affetto.
Poi quando il Napoli rispunta lo fa per poche righe, ma sbattendoci in faccia una stortura. Il Telegraph per esempio, dedica un ulteriore pezzo al “dono” di Ancelotti, la capacità innata di lasciarsi amare dai suoi giocatori. Ci sono dentro le testimonianze di Cristiano Ronaldo, di Maldini, di John Terry, di Lewandowski, gente così… E ad un certo punto scrive:
“Quel calore è un tema comune, ma a volte è stato scambiato per morbidezza. Nel 2019, dopo averli portati al secondo posto in Serie A nella sua unica stagione completata, la vecchia guardia del Napoli si è ammutinata dopo essere stata eliminata dalla Champions League, chiedendo più rigore e intensità”.
Su 50 righe di articolo – gli inglesi sono famosi per dare un peso anche alle controtesi, quando scrivono – i giocatori del Napoli sono l’unica “macchia”. Gli unici che si sono ritrovati Ancelotti in panchina e ad un certo punto chiedevano…. Più rigore e intensità. Ve lo ricordate Insigne, sì? Ecco.
Il Telegraph infierisce nel paragrafo successivo:
“Prova a dirlo a Cristiano Ronaldo, la cui severità di concentrazione non può essere screditata. ‘All’inizio, pensavo che fosse più una persona dura, arrogante, invece era il contrario. È una persona carina, un uomo sensibile. Si è divertito con noi. Vorrei solo che ogni giocatore potesse avere l’opportunità di lavorare con lui’“.