Moggi attacca Ancelotti: di quel calcio che definisci sporco facevi parte anche tu, sei un traditore
Su Libero risponde alle parole dette a Valdano su Calciopoli. «Hai approfittato di quel gioco sporco per crescere. Forse avere avuto come amico Meani ti ha fatto male»

Gc Milano 04/03/2011 - trasmissione TV Chiambretti Night / foto Giuseppe Celeste/Image nella foto: Luciano Moggi
Luciano Moggi contro Carlo Ancelotti. Il motivo sono le dichiarazioni del tecnico del Real Madrid, che, in un’intervista concessa a Valdano, su Calciopoli ha dichiarato: «Mi sembrava positivo il fatto di ripulire il calcio italiano, non c’era un gioco leale». Moggi non ci sta e gli risponde sulle colonne di Libero.
“Carissimo Carlo, le tue dichiarazioni mi hanno fatto pensare che ti sei dimenticato del tuo vissuto da allenatore in quella Juve che stai denunciando adesso, senza renderti conto che stai denunciando te stesso perché se quel calcio era sporco tu ne facevi parte e ne godevi quando vinceva perché ti faceva crescere come allenatore“.
Continua:
“Allora venivi da me a lamentarti per le ingiustizie perpetrate ai danni della Juve: non capisco quindi perché adesso, stranamente, ne condanni i comportamenti, alla stregua dei traditori che prima approfittano del gioco sporco per crescere e poi, a fari spenti, fanno i delatori, ma solo per passare da buonisti”.
Moggi ricorda ad Ancelotti che esistono sentenze che hanno smontato il caso e punta il dito sull’amicizia del tecnico con Meani.
“Forse avere avuto come amico Meani, dirigente addetto agli arbitri del Milan, ti ha fatto male e confuso le idee“.
Anche e soprattutto su Meani si toglie diversi sassolini dalle scarpe. Tra cui questo:
“Meani era anche quello, se ti ricordi bene, che riceveva l’arbitro Collina (sì, proprio quello di Perugia) a mezzanotte entrando dal retro del suo ristorante a Lodi perché nessuno lo vedesse (chissà perché?) per parlare con Galliani”.
“Come vedi, considerati i comportamenti del tuo amico del cuore, se tacevi ne guadagnavi in prestigio, anche perché tu allora facevi parte di quel calcio. Al momento preferisco fermarmi qui, ma se vuoi posso raccontarti tante altre cose”.
E conclude:
“Caro Carlo, è proprio vero che la riconoscenza è la virtù del giorno prima. Ti auguro comunque di non passare mai quello che ho passato io”.











