Valdano: ho sempre creduto che il calcio fosse eterno, e se non fosse così?

Sul Paìs: il Bernabeu ospiterà feste, fiere, concerti e tutto ciò che la folla intende acquistare o consumare. Il pallone mi sembra impotente di fronte alle possibilità aperte dalla tecnologia

Militao e Dzeko

Db Madrid 07/12/2021 - Champions League / Real Madrid-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Edin Dzeko-Eder Militao

L’Italia è molto molto lontana dall’avere un commentatore come Jorge Valdano che il sabato sul Paìs condivide le sue riflessioni sul football. E questa settimana racconta di aver avuto una settimana densa di incontri, tra dirigenti, manager, allenatori e alla fine si è posto una domanda: che calcio avremo tra dieci anni?

Racconta che in tv guarda la sfida di Coppa tra Rayo e Betis e ne sottolinea – senza offesa – l’ardore amatoriale, poi su un altro ammira il gioco del City. E si chiede:  dove sarà il Rayo Vallecano tra dieci anni? E il City? E la Coppa del Re? E la Premier? E il calcio?

Ho sempre creduto che il calcio fosse un fenomeno inamovibile e persino eterno all’interno della società. E se non fosse così? Quel dubbio è stato l’aspetto più rivoluzionario della mia settimana.

E prosegue:

Ogni volta che vado al Bernabéu resto sempre più sorpreso. Si può cominciare a intravedere il super-stadio che ospiterà feste, fiere, concerti e tutto ciò che la folla intende acquistare o consumare. Mi chiedo: quanto tempo ci vorrà a questo monumento alla modernità del calcio per sembrare vecchio? Quanto ci vorrà a un uomo come Florentino, specialista nell’immaginare il futuro, per iniziare a costruire uno stadio virtuale? (…) La valanga di possibilità aperte dalle nuove tecnologie è così potente, che inevitabilmente vedo il calcio e quell’arma di seduzione di massa che è la palla, così impotenti per le nuove generazioni. Questa è la nuova sfida che attende il calcio.

Concludendo che solo la bellezza, le giocate dei grandi campioni, potranno assicurare futuro al calcio.

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