Ciciliano (Cts): «A fine settembre decideremo sul pubblico negli stadi, ma non sarà al 100%»

A Il Giornale: «Si andrà in progressione fino al riempimento definitivo. Scuola? Non è escluso che le Regioni decidano chiusure in autonomia. Non si può cambiare la Costituzione»

costa su stadi Comitato scientifico

foto Hermann

Il Giornale intervista Fabio Ciciliano, membro del Cts. Il tema è quello dei vaccini e dell’aumento della capienza di cinema, teatri e stadi.

«Entro il 30 settembre il Cts esprimerà un parere sulle misure di distanziamento e la capienza per le attività ricreative ma anche per gli eventi sportivi. E i tempi potrebbero essere maturi».

Si andrà alla capienza del 100%?

«No, ci sarà una gradualità. Si andrà in progressione fino al riempimento definitivo, ma poi non torneremo più indietro».

Ciciliano spiega che è prima necessario valutare l’andamento dei contagi a distanza di un mese dalla riapertura delle scuole.

«Dobbiamo prima registrare l’incremento dei contagi dopo le aperture scolastiche e valutarne l’impatto sanitario. Entro due settimane capiremo cosa succederà. Se il sistema regge l’urto di milioni di persone in circolazione, anche sui mezzi pubblici, allora si potrà ripensare alle capienze».

A proposito di scuole, Ciciliano ricorda che anche i vaccinati, in caso di contatto con un positivo in classe, dovranno essere sottoposti alla quarantena di sette giorni.

«I compagni di classe sono contatti stretti e purtroppo la percentuale di vaccinati non è così alta da poter eliminare la quarantena: dobbiamo raggiungere almeno l’85%».

Vedremo ancora la didattica a distanza?

«No, se le regioni adotteranno strategie univoche a situazioni epidemiologiche simili. In passato, di fronte a focolai analoghi, alcune regioni hanno chiuso le classi, in altre interi istituti, in altre ancora tutte le scuole del territorio».

Gli fanno notare che il ministro Bianchi ha escluso che ciò accada.

«Anche l’Azzolina l’aveva escluso. Neanche Draghi può cambiare il titolo quinto della Costituzione sull’autonomia regionale».

 

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