L’ad di AstraZeneca in Italia: «Sappiamo di aver rallentato la campagna vaccinale. Ora più dosi»

A Il Giornale: «Il tema della fiducia mi preoccupa davvero molto. Ma è importante vedere come si sta comportando il vaccino nella vita reale e in Inghilterra»

vaccini e giovani

Su Il Giornale, un’intervista a Lorenzo Wittum, l’ad di Astrazeneca in Italia. Il vaccino è stato nell’occhio del ciclone per settimane, per alcuni casi di trombosi che ha determinato. Poi l’Ema lo ha scagionato. La somministrazione è ripartita, ma adesso il vaccino cambierà nome ed ha anche un nuovo bugiardino. Si dice preoccupato dal calo di fiducia delle persone verso AstraZeneca.

«Il tema della fiducia mi preoccupa davvero molto».

Ma tira in ballo i dati inglesi per rassicurare.

«È importante poi vedere come si sta comportando il vaccino nella vita reale e in Inghilterra, dove abbiamo quasi 15 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca, ha ridotto le ospedalizzazioni del 95%, ha dato protezione contro le infezioni con un buon profilo di sicurezza e non ha mostrato effetti particolari diversi da quelli visti negli studi clinici».

Sui ritardi nella consegna delle dosi, che hanno bloccato la campagna vaccinale.

«Sono cosciente che abbiamo causato dei problemi alla campagna vaccinale italiana ed europea. Purtroppo la produzione più bassa di un impianto che abbiamo in Europa ha causato un ritardo nelle consegne. Abbiamo l’ambizione molto grande di produrre 3 miliardi di dosi per tutto il mondo durante il 2021, e rimaniamo con questo impegno, ma ci rendiamo conto che dobbiamo chiudere questo gap. E da fine anno a inizio 2021, da quando ci siamo resi conto di avere problemi, lavoriamo instancabilmente per migliorare la produttività. Solo due mesi fa l’Italia approvava il vaccino di AstraZeneca e con la consegna di oggi arriveremo a 4,1 milioni dosi. Mi rende particolarmente orgoglioso che 4,1 milioni di italiani già si possano vaccinare con il siero di AstraZeneca. Una risposta molto concreta per contribuire a combattere la pandemia che, solo un anno fa, sembrava impensabile».

 

 

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