Polito: “allo sceriffo De Luca sono rimasti solo chiacchiere e distintivo”

Sul Corriere della Sera: «Dalla notte della rivolta il governatore si è perso, non se la sentì di chiudere tutto. Da un mese vive in un bunker a Salerno»

De Luca chiacchiere e distintivo

Il Corriere della Sera, con Antonio Polito, commenta la decisione del governo di attribuire alla Campania la zona rossa e l’esautoramento di Vincenzo De Luca.

Polito scrive che

il punto di rottura della sua strategia è arrivato quando non se l’è sentita di chiudere tutto. La notte della rivolta di piazza sotto la sede della Regione, la notte in cui il governo non vide il suo bluff e lo avvisò che se la chiusura la decretava lui da solo non sarebbero arrivati i «ristori», e la polveriera Napoli sarebbe saltata. Il giorno dopo fece marcia indietro, e sperò in Dio. Sperò in un nuovo colpo di fortuna, come in primavera, quando la Campania era stata miracolosamente risparmiata dall’epidemia, e lui se ne era attribuito il merito.

Prosegue:

Da quella notte fatidica il governatore si è perso. Non si è capito più se cercava il «rosso» o cercava di evitarlo fornendo dati in rosa. È rimasto privo della sua narrativa senza trovarne un’altra. Allo «sceriffo» di un tempo sono rimasti solo «chiacchiere e distintivo»: vive da più di un mese asserragliato in un bunker nella sede del Genio Civile a Salerno. Ormai lo scettro delle decisioni è tornato a Roma.

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