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Il Covid fa tremare le casse di De Laurentiis ma darebbe a Gattuso un Napoli ricco e completo

Il mercato in uscita è bloccato: è dura vendere Koulibaly e Milik ai prezzi desiderati. Un peso finanziario ma anche un’importante opportunità tecnica

Il Covid fa tremare le casse di De Laurentiis ma darebbe a Gattuso un Napoli ricco e completo

La strategia era stata ideata probabilmente già a gennaio, quando il Napoli ha affrontato una campagna acquisti piena di investimenti, insoliti per il mercato invernale. Novanta milioni spesi ad inizio 2020, altri cinquanta per comprare Osimhen: tutto previsto, anche il colpo ad effetto. Perché c’era la sicurezza di liberarsi di alcuni elementi della rosa, che avrebbero finanziato gli acquisti e abbassato notevolmente il monte ingaggi: Koulibaly, Allan e Milik.

L’unica cessione che si è concretizzata è quella del brasiliano (all’Everton), a un prezzo decisamente inferiore a quelli che erano i desideri del club, viste le offerte ventilate lo scorso anno dal Paris SaintGermain. Il Napoli ha comunque imparato a fare a meno di Allan, in un centrocampo dove Demme (o all’occorrenza Lobotka) dava equilibrio e libertà di agire a Fabian Ruiz e Zielinski.

Un discorso analogo potrebbe valere anche per Arkadiusz Milik. Il problema è che il polacco al momento non ha un valido offerente. La Juventus, che aveva pensato al suo acquisto trovando anche un accordo col giocatore, ha cambiato idea dopo aver cambiato allenatore. Pirlo ha indicato Dzeko come soluzione ideale, ma l’opportunità di arrivare a Suarez a parametro zero ha ulteriormente modificato l’ordine di priorità.

Inevitabilmente, se il bosniaco non dovesse muoversi da Roma, nemmeno i giallorossi sarebbero interessati a Milik che sarebbe rientrato in un’operazione complessa che avrebbe coinvolto anche Under. Il tempo, in questo senso, è nemico del Napoli, perché l’attaccante andrà in scadenza il prossimo giugno: più si va avanti e più il suo valore di mercato si ridurrà, costringendo la dirigenza a svenderlo pur di non perderlo a parametro zero. Tenerlo un anno in tribuna non sappiamo se punisca più il calciatore o il club.

Differente invece la situazione di Kalidou Koulibaly. Il senegalese sarebbe venduto soltanto per fare cassa, perché non ha manifestato la volontà di andar via. Naturalmente, qualora dovesse arrivare un’offerta importante per lui e per la società, c’è la predisposizione a discuterne. Il Manchester City ha avuto un primo approccio, con la mediazione dell’agente del giocatore, Fali Ramadani, ma De Laurentiis ha ritenuto insufficiente l’offerta di 60 milioni di euro avanzata dagli inglesi. Anche qui siamo lontano dai cento milioni che sembravano a portata di mano. Koulibaly è l’esempio tangibile della crisi economico-finanziaria provocata dal virus, di cui ha parlato oggi Andrea Agnelli.

Quando manca meno di un mese alla fine del mercato, è stata formalizzata soltanto una cessione importante: quella di Allan. Ci sono altre operazioni in uscita in vista, come Luperto conteso tra Parma e Genoa, poi Younes, Llorente, Ounas, Ghoulam. Ma l’impressione è che soltanto attraverso le partenze di Milik e Koulibaly il Napoli possa rientrare degli investimenti fatti. Senza dimenticare il monte ingaggi che è diventato importante.

Sembra fuori discussione che nel momento in cui Koulibaly non trovasse una nuova sistemazione, continuerebbe ad essere titolare, con Rrahmani e Maksimovic pronti a dare riposo a lui e Manolas. Per Milik, invece, si prospetterebbe un’annata da separato in casa: con Mertens e Osimhen, non ci sarebbe spazio per lui e un atteggiamento ostile senz’altro lo costringerebbe ad una stagione da trascorrere in tribuna, sperando in una cessione a gennaio.

Uno scenario che non risulterebbe vantaggioso né per il Napoli né per il polacco, che invece potrebbe giocarsi le proprie carte dall’inizio altrove.

In queste condizioni, senza il raggiungimento della Champions, il Napoli rischierebbe difficoltà economiche mai conosciute con De Laurentiis. Allo stesso tempo, però, le difficoltà in uscita darebbero a Gattuso una rosa profonda e completa come probabilmente mai si è vista in questa presidenza. Il Napoli si ritroverebbe ai nastri di partenza con una delle rose più ricche del campionato, con calciatori che giocano assieme da anni, e con sostituzioni all’altezza in ogni reparto: dal portiere all’attacco.

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