La Serie A in pressing sul governo per pubblico negli stadi e protocollo (nascondendosi dietro Gravina)

Sul Messaggero. Dietro la necessità di rinviare l'inizio della stagione ci sono due temi più scottanti. Come quando si è trattato di riprendere a giocare, anche stavolta sarà il presidente Figc a dover mediare con Spadafora e Cts 

Dal Pino vuole denunciare

il presidente della Lega Serie A Dal Pino

Ieri il presidente della Lega, Paolo Dal Pino, ha parlato di un possibile slittamento in avanti della data di inizio del prossimo campionato. Per ora si discute del 12 settembre, ma non è escluso che si vada oltre.

Sul tema scrive oggi il Messaggero. Il problema reale non è la ristrettezza dei tempi per le necessità di riposo dei giocatori. Sotto c’è altro.

Il problema “ufficiale” è la ristrettezza dei tempi e la necessità di «guadagnare un po’ più tempo per far riposare le squadre», per dirla con Dal Pino. In realtà la situazione è più complessa e vede sul tavolo due
problemi: 1) la riapertura degli stadi al pubblico; 2) lo snellimento del protocollo sanitario. Questioni per le quali i club di A stanno andando in pressing sul governo, non in maniera diretta ma, forti della formula vincente che ha portato alla ripartenza del torneo, riparandosi dietro lo scudo della Figc. Sarà ancora una volta Gravina a dover mediare con il ministro Spadafora e con il Comitato tecnico scientifico. Spadafora ha annunciato di voler riaprire parzialmente gli stadi a settembre se la curva dei contagi lo consentirà. Un auspicio che non può bastare ai club, ancora alle prese con i voucher-rimborso ai  loro abbonati, ai quali non sono in grado di prospettare quando poter tornare sugli spalti”.

 

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