Damascelli: “Mandiamo Kean a pulire i gabinetti degli ospedali e a portare le barelle”

Sul Giornale si scaglia contro il calciatore dell'Everton e la festa organizzata a casa: Kean "se ne fotte" dei morti e del lockdown che ha messo in ginocchio l'Inghilterra 

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Un Tony Damascelli in grande spolvero quello di oggi su Il Giornale. Si scaglia con veemenza contro Moise Kean. Il calciatore dell’Everton è stato multato per 80mila sterline dopo aver organizzato una festa con amici, a casa sua, violando la quarantena. Poi, ha postato le immagini su snapchat. Tutto questo, scrive Damascelli,

“mentre là fuori suonavano le sirene delle ambulanze e gli ospedali facevano e fanno i doppi turni, medici e infermieri a salvare vite disperate, il lockdown ha messo in ginocchio anche il Regno”.

A Kean tutto questo non interessa.

“Kean se ne fotte di tutto questo, la sua generazione, quella dei calciatori, vive di boria, di femmine, di auto e di party senza limiti. Godono di soldi senza vergogna, non rispettano le regole, nel caso suo nemmeno i morti del virus”.

La multa comminata dal club gli fa il solletico (“qualunque multa è acqua sulle piume dell’oca), scrive Damascelli, e lancia una proposta.

“Lui, come altri sodali di conoscenza, meriterebbe una punizione: due settimane a lavorare negli ospedali, pulendo i gabinetti e portando le barelle. Immagini belle, tutte su snapchat”.

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