Gazzetta: resta in piedi l’ipotesi del ritiro permanente per riprendere il campionato
La proposta è stata avanzata dalla commissione medica della Federcalcio che si riunirà di nuovo questa mattina per discutere la soluzione migliore

Un ritiro permanente. Una lunga quarantena. In cui i calciatori, e tutto il gruppo di una squadra di calcio, vivrebbero in «luoghi chiusi» per evitare qualsiasi rischio di contagio.
Era, come riporta oggi la Gazzetta dello Sport, una delle proposte che la commissione medica della Federcalcio (integrata da un gruppo di scienziati di cui fa parte anche Walter Ricciardi dell’Oms, consigliere del ministro della salute Roberto Speranza) aveva inviato alle leghe e alle associazioni di calciatori, allenatori e arbitri per studiare le modalità per far ripartire il calcio.
Oggi, alle 10, la commissione torna a riunirsi, è arrivato il momento di tirare le somme e capire se e come il calcio potrà ripartire.
Il ritiro permanente sarebbe la soluzione giusta per mettere in quarantena i calciatori e parte dello staff di ciascuna squadra ed evitare contatti con l’esterno per non metterla a rischio contagi. Ovviamente dopo aver fatto tutti i controlli medici del caso.
Due, secondo la Gazzetta, i problemi che rendono questa soluzione di difficile attuazione. Innanzitutto la questione tamponi, nessun trattamento di favore per i calciatori
il calciatore dovrà essere trattato allo stesso modo di un cittadino, fare i conti con i tamponi o i reagenti che ci sono, non avere trattamenti di favore
L’altro punto è proprio la disponibilità delle «case». La soluzione del ritiro permanente s’incaglia nel fatto che una metà dei club di A (e tutti quelli della B) non ha un centro di allenamento con foresteria. C’è quindi da cercare una soluzione non facile. Forse un protocollo alternativo. Insomma, il progetto «casa» è realistico solo per i campionati maggiori