Il giocattolo si è rotto, urge ospedale dei bambolotti
Da decenni, presidenti, allenatori, giocatori costruiscono un bel giocattolo e poi lo rompono. Pronti, come Penelope, a costruirne un altro da distruggere.
Caro Napolista, esiste a Napoli una struttura/negozio che si chiama ospedale delle bambole.
Ne manca ancora una che dovrebbe chiamarsi ospedale dei bambolotti o dei giocattoli rotti.
Tali sono ormai da decenni quanti ruotano intorno al Calcio Napoli: presidenti, allenatori, giocatori che costruiscono un bel giocattolo e poi lo rompono.
Pronti, come Penelope, a costruirne un altro da distruggere.
L’ultima sortita si riassume nel presidenziale invio della squadra in ritiro; disaccordo dell’allenatore; “ammutinamento” della squadra.
Pare che dopo tutto ciò quel vero signore che è Ancelotti pensi di dimettersi.
Ed ha così ennesima attuazione quel bel proverbio napoletano “Giorgio se ne vò jì e ‘o vescovo ne ‘o vò mannà”? per i non napoletani “Giorgio se ne vuole andare e il Vescovo lo vuole mandare”.
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di Giuseppe Manzo - Ndoye è solo l'ultimo esempio. Il Napoli agisce sott'acqua, come ha fatto con De Bruyne. Quando il clamore aumenta, il club si allontana
di Massimiliano Gallo - Gli ascolti tv sono buoni, anche delle partite senza italiane. C'è il ritorno del calcio brasiliano (come negli anni 80), la squadra di Inzaghi. E non siamo ancora nel vivo
di Giuseppe Alberto Falci - A differenza di Theo Hernandez, tanto per fare un esempio. Pogba vuole prendersi la sua rivincita dopo la Juventus e la squalifica per doping
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di Mario Piccirillo - In conferenza prova di tutto: trasforma le sconfitte in "risultati", urla "il mio gioco" ma resta l'etichetta del sergente di ferro. Poi il capolavoro: "Oggi io Gattuso non lo farei giocare"
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Non ci crediamo, nemmeno Pinocchio col gatto e la volpe. Sarà la versione per i boccaloni dei tifosi: una tipologia umana che crederebbe pure a Babbo Natale.
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