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Damascelli: Lo stadio non è una cloaca ma nemmeno una dependance della Sorbona

Sul Giornale: la crociata francese contro il “vaffa” è ridicola, soprattutto nella douce France che viene stuprata dai gentili gilet gialli ai quali è consentito la qualunque

Damascelli: Lo stadio non è una cloaca ma nemmeno una dependance della Sorbona

Sul Giornale Tony Damascelli definisce il divieto del “vaffa” chiesto dalla Francia in occasione della partita Rennes-Psg, “una crociata oltre ogni logica”. E richiama alla memoria il “merde” esclamato dal generale Cambronne verso gli inglesi vittoriosi nella battaglia di Waterloo.

“Siamo ormai in piena fase del ridicolo, soprattutto nella douce France che viene stuprata dai gentili gilet gialli ai quali è consentito la qualunque oppure nel terroir di Sua Eccellenza, il primo ministro, Macron Emanuele, che si può permettere di considerare gli italiani «lebbrosi e vomitevoli»”, scrive.

Le reazioni contro gli epiteti razzisti, violenti e volgari sono giuste. Ma la richiesta della Francia va oltre ogni logica, “toglie il gusto dell’insulto”.

“Lo stadio non è una cloaca ma nemmeno una dependance della Sorbona”

A Rennes, i sostenitori del Psg sono stati accolti dallo slogan “Paris, Paris, on t’encule”,

“robaccia di facile ed immediata traduzione, frasario che appartiene, tuttavia, anche al vocabolario comiziante di Grillo e al suo movimento di grande popolarità in Italia”.

La Francia diventa improvvisamente bigotta, scrive Damascelli,

“e decide di risciacquare la lingua nella Senna. Avremo stadi di football come chiese, novanta minuti di olalà e parbleu. Cambronne continui a dormire pure tranquillo, il suo «merde» resterà nei secoli”.

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