Il Napolista aderisce all’appello di Repubblica per eliminare la versione remix de ‘O surdato ’nnammurato

Stamattina in prima pagina l’edizione napoletana di Repubblica pubblica un appello intitolato “Salviamo dalle offese ’o surdato ’nnammurato”: chiedono che la versione remix, fortemente voluta dal presidente del Napoli De Laurentiis, non venga più diffusa al San Paolo. Il Napolista non può che aderire con convinzione ed entusiasmo all’appello che qui riproponiamo. Anche domenica sera, […]

Stamattina in prima pagina l’edizione napoletana di Repubblica pubblica un appello intitolato “Salviamo dalle offese ’o surdato ’nnammurato”: chiedono che la versione remix, fortemente voluta dal presidente del Napoli De Laurentiis, non venga più diffusa al San Paolo. Il Napolista non può che aderire con convinzione ed entusiasmo all’appello che qui riproponiamo.

Anche domenica sera, prima della sfida con l’Inter, sono piovuti i fischi. La versione remix de ‘O surdato ‘nnammurato non piace proprio a nessuno. Ed è difficile non essere d’accordo: la versione all’americana voluta da De Laurentiis è proprio brutta, stravolgendo le note di Enrico Cannio e di fatto anche il testo scritto da Aniello Califano nel 1915.

La canzone, come è noto, descrive la tristezza di un soldato che combatte al fronte durante la Prima guerra mondiale e che soffre per la lontananza dalla donna di cui è innamorato. Quella donna, “primo e ultimo amore”, è per i tifosi la squadra del Napoli e l’inno veniva cantato spontaneamente solo dopo un risultato importante. Ora invece è diventata una marcetta riproposta prima di ogni partita casalinga.

“Repubblica” lancia un appello affinché al San Paolo non venga più diffusa la versione remix, chi è d’accordo può condividerlo sul sito napoli.repubblica.it

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