Supercoppa, pagelle – Letterina di Natale a Babbo Aurelio: “Se Conte va via, non portare Italiano a Napoli”

Conte è come il comunismo cinese, che si reinventa sempre e continua a comandare. Neres evoca il boom di Mertens, il suo gol è come la Gioconda

Supercoppa pagelle

Db Riyadh 22/12/2025 - finale Supercoppa Italiana / Napoli-Bologna / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Le pagelle di Napoli-Bologna 2-0, finale di Supercoppa italiana.

MILINKOVIC-SAVIC. Antifona d’ingresso per ogni giocatore azzurro: sia lode sempre al gioco all’Italiano. Il Napule s’abboffa di bolognese nella fredda notte araba e Zio Vanja fa una sola parata, su una cabeza centralissima del connazionale di Scott il Rosso. Evita accuratamente ciuccerie nella costruzione dal basso e al 65’ ostenta persino un dribbling ai danni del “torito” rossoblù diventato un innocuo torello – 6,5

DI LORENZO. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Questa nuova dimensione nella difesa a tre è un ornamento fatto su misura per il Capitano dei Due Scudetti. Col profeta David e Na-Politano davanti a lui, Di Lorenzo dosa le forze nell’offesa e si vota soprattutto alla custodia della porta ancora vergine – 6,5

RRAHMANI. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Tutte le luci di questa notte radiosa sono puntate sul profeta David, ma l’operoso e spettacolare Napule contiano ha ritrovato appieno il suo leader là dietro, alla guida di una difesa a testuggine che rende effimera ogni pelota rossoblù – 7

JUAN JESUS. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Giovannino Gesù ripete la felice prova vista col Milan. Di testa e di piede. Tuttavia l’unica occasione degli avversari principia da Orsolini che se lo beve al 54’ sulla linea di fondo. Vabbè! – 6,5

BUONGIORNO dall’83’. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Senza voto

POLITANO. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Conte da vero genio rivoluzionario lo ha rigenerato in quella posizione mediana a destra. Che non toglie nulla all’offesa. Anzi, è sufficiente citare quel gol mancato a porta vuota, con la palla che gli rimbalza male e velocissima su una gamba. E soprattutto non toglie nulla alla difesa, con quei recuperi sovente decisivi. Ma Na-Politano non si è solo limitato a ricambiare la fiducia contiana giocando bene. Nel dopo-partita ha proclamato con gioiosa fierezza che “Conte è il nostro condottiero, lo seguiamo fino alla morte”. Un altro suono rispetto a quel “non accompagno i morti” che Conte pronunciò a Bologna, prendendo atto di una sconfitta tossica. Insomma, o si muore per Conte oppure no – 7

LOBOTKA. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Il Caro Lobo si riconferma ontologicamente indispensabile per questa squadra. Un autorevole esponente del sarrismo che fu, durante la partita, mi ha scritto: “Un Napoli irriconoscibile per la sua bellezza di gioco”. Ho risposto: “E’ la grandezza di Conte”. Ma ho dimenticato di aggiungere: “ e di Robotka”. Cioè della causa prima non causata che sa interpretare ogni momento di gioco: se arretrare, se avanzare, se gestire – 7,5

McTOMINAY. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. L’impetuoso ovunquismo scottiano è un’altra novità contiana diventata certezza. Palla al piede fa l’hombre vertical: sia lanciando i compagni sia entrando senza problemi nell’area avversaria. Eppoi emoziona con quella rovesciata… – 7,5

SPINAZZOLA. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Ci uniamo al superfluo rammarico di Conte, “dovevamo fare sette, otto gol”, e segnaliamo che alla mancata sagra della rete alias goleada poteva partecipare anche Zio Spina, all’acme di uno scambio spaziale tra il profeta David e Rasmus il Protettore – 6,5

GUTIERREZ dal 68’. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. E’ Michelino l’Ispanico che mette in mezzo quella pelota che rimbalza su Na-Politano a porta vuota – 6

NERES. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Il brazileiro paulista che non sorride mai sta trovando la maturità del suo talento e regala giocate e gol da top player. Il profeta David ha infatti ventotto anni e per certi versi può evocare il boom di Dries Mertens, che a Napoli realizzò la sua prima doppietta a ventisette anni. Per carità, nessun paragone. Ma la suggestione c’è. Con la continuità e la maturità ammirate stasera, anche nei recuperi difensivi, può andare molto lontano il profeta David. Il primo gol l’amico Gianni Cicero lo descrive così: “Minuto 38: la Gioconda”. Il secondo, invece, fa giustizia del giochismo sopravvalutato di Italiano, scippando la palla passata da Ravaglia a Lucumì. Di qui la nostra letterina di Natale a Babbo Aurelio: “Se Conte va via, in Arabia o altrove, non portare Italiano a Napoli” – 9

MAZZOCCHI dal 77’. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Senza voto

HOJLUND. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Rasmus è ormai la Protezione civile e militare del pallone, in ogni situazione. Epperò spreca gol e assist facili – 7,5

ELMAS. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Il Macedone del Nord potrebbe aprire lui la mancata sagra del gol al 10’ su assist di Scott il Rosso, ma gli viene un tiro decisamente loffio. Sovente si perde la palla tra i piedi ma le sue corse da gregario alla De Napoli sono preziose – 6,5

LANG dal 68’. Sia lode sempre al gioco all’Italiano. Utile nel tenere palla. Indi capita anche a lui di sprecare un’occasione formidabile (anziché passarla) – 6

CONTE. Ciò che stordisce e stupisce di Antonio Conte è che si vendica dei critici in un solo modo: vincere. Che poi lo faccia con moduli sempre diversi e facendo giocare le sue squadre non bene, ma benissimo sono dettagli machiavellici, per la serie “il fine giustifica i mezzi”, alla faccia dell’estetica fine a se stessa e che produce zero tituli. Conte è come il comunismo cinese, che si reinventa sempre e continua a comandare – 10

ARBITRO COLOMBO. Dopo il catastrofico Zufferli di giovedì scorso, finalmente un arbitro più che sufficiente – 6,5

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