Napoli-Juventus non è più “la partita”, è troppo scarsa la Juventus

Risveglio amaro per Gasperini: vedendosi prima, s’era ringalluzzito e aveva sbroccato tanto per vanità. Chissà se Vanoli a Firenze non sia stata la scelta migliore per la B. 

Napoli-Juventus

Napoli's Dutch forward #70 Noa Lang fights for the ball with Juventus' Italian midfielder #27 Andrea Cambiaso during the Italian Serie A football match between SSC Napoli and Juventus FC at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples, on December 7, 2025. (Photo by CARLO HERMANN / AFP)

FALLI DA DIETRO (rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 14° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2025-26

Napoli in vetta dopo 14 turni.

Giocando con gli avanzi.
Irridendo il destino sadico che gli impone una serie spaventosa di infortuni.

Ma al timone c’è lui, il Feroce Salentino.
Che decide di percorrere altre strade.
E riesce a mettere in campo una squadra organizzata in ogni reparto, come se da sempre giocasse così.
Da un mese domina in Italia e in Europa.

Napoli in vetta a petto in fuori.

È la serata del ritorno al Maradona del tatuato Fra Cipolla, ipocrita e infingardo come il personaggio di Boccaccio.
Che la curva fischia un po’, ma neanche tanto. Acqua passata.

Gli azzurri entrano in campo con la determinazione dei grandi.
Schiantano letteralmente la Vecchia che non c’è più.

E se la Vecchia è tanto scarsa da non esserci più, ormai questa partita, da sempre attesissima e da sempre piena di motivazioni speciali, rischia di non essere più “la partita”.

Ferribotte Neres è imprendibile.
Il Danese un gigante.
Scott nel primo tempo potrebbe farne due.

Poi la sola volta che gli ergastolani riescono a entrare in area azzurra, pareggiano grazie al Turco, che fuoriclasse è.
Pareggio casuale. E dal sapore dell’irregolarità per quel fallo su Hojlund.

Una parentesi. Gli azzurri presto ristabiliscono le distanze con una superiorità straripante.

Napoli in vetta.
Rimprovero me stesso per aver detto “avanzi” a quelli scesi in campo.
La vetta è tutto merito loro.
E se il Napoli è lì, la ragione è una sola.
Il Napoli ha una rosa di 24 titolari che il miglior tecnico in circolazione riesce a far ruotare magnificamente.

L’unica al passo è l’Inter ovviamente.
Che intanto si occupa di mettere in luce tutte le lacune del Como rivelazione.
Fra le due un abisso.

Risveglio per l’odioso Gasp in Sardegna.
Per un po’ la zitella acida, vedendosi di sorpresa prima, s’era ringalluzzita e aveva sbroccato tanto per vanità.
La dura realtà è questa e gliela canta Gianluca Gaetano che sigla il gol della vittoria con una giocata da manuale.

Ma ormai a Cagliari sono tutti pazzi per Marco Palestra ventenne difensore di Buccinasco.
Nella ressa alla finestra anche gli emissari di Giovanni Manna.

Continua la serie nera degli stilnovisti ultimi in classifica da soli dopo la disarmante resa a Reggio contro il Sassuolo.
Ancora senza vittorie i viola che ormai rischiano davvero.
Chissà se Vanoli non sia stata la scelta migliore per la B.

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