La Nazionale Under17 è vincente perché i migliori talenti giocano già all’estero

Reggiani e Inacio (figlio di Pià) sono nel Borussia Dortmund, Jean Makumbu oggi in forza al Reims, Dauda Idrissa, nato a Brescia ma trasferitosi presto con la famiglia in Inghilterra. (Il Fatto Quotidiano)

samuele inacio

Screenshot da YouTube.

La Nazionale maggiore rischia il terzo Mondiale mancato di fila. Intanto un’altra Italia sale sul podio del mondo: quella dei ragazzi dell’Under17 allenati da Massimiliano Favo, campioni d’Europa e ora anche terzi al Mondiale. Una generazione già proiettata all’estero, perché il nostro campionato non li aspetta, non li vede, non li fa giocare. E forse è proprio per questo che vince. L’analisi è de Il fatto Quotidiano 

“Per una nazionale che rischia di non andare a Usa 2026 e saltare la terza edizione di fila, c’è un’altra Italia che ai Mondiali ci va, facendo pure bella figura: l’Under17 guidata da Massimiliano Favo ha conquistato uno storico terzo posto ai Mondiali di categoria in Qatar, battendo ai rigori nella finalina di consolazione il Brasile campione in carica.”

E non è un caso isolato: “Non è la prima squadra giovanile azzurra che fa segnare ottimi risultati di recente.”

“L’Under20 poche settimane fa si era fermata agli ottavi (sempre meglio che non qualificarsi proprio), ma veniva comunque da un secondo, un quarto e un terzo posto di fila. L’Under19 ha fatto due semifinali e una vittoria nelle ultime tre edizioni degli Europei. Adesso si aggiunge l’Under17 con questo storico bronzo, miglior piazzamento di sempre.”

I giovani vincono, ma si “perdono” quando tornano in Italia

“È il solito discorso dei giovani che ci sono, ma che si perdono nella fase della crescita… nel sistema italiano c’è anche, e tanto, un problema di maturazione, dovuto allo scarso spazio e tempo concesso ai nostri talenti nei vari campionati, per quelle che sono le logiche stantie con cui vengono gestiti i club.”

Il punto è esattamente questo: i talenti ci sono. Ma qui non giocherebbero. E allora fanno ciò che farebbe chiunque voglia crescere: vanno altrove.

La Nazionale Under17 vince perché è già “europea”

Nell’Italia di Favo c’è un altro aspetto centrale: “l’Italia che ha così ben figurato tra i pari età in Qatar ha in rosa diversi italiani di cosiddetta ‘seconda generazione’… alcuni azzurrini, tra cui quasi tutti i migliori, non giocano nemmeno in Italia ma già all’estero.” Ed è un bene. Non un limite. È il caso di Reggiani e Inacio (figlio di Pià), talento e leadership al servizio del Borussia Dortmund. “Oppure di Jean Makumbu, che ha fatto tutta la trafila in Francia ed è oggi in forza al Reims… E ancora Dauda Idrissa, nato a Brescia ma trasferitosi presto con la famiglia in Inghilterra, dove ha già fatto l’esordio in prima squadra.”

La fuga dei talenti non è più una minaccia: è una salvezza anche per la Nazionale Under17

“In un calcio italiano vecchio, quasi morto, la fuga dei cervelli (o in questo caso bisognerebbe dire dei piedi) all’estero rischia di essere un fenomeno sempre più diffuso e anche necessario.” E forse non dobbiamo combatterla: dobbiamo capirla. “È quello che si spera potrà capitare ai vari Inacio, Reggiani & Co., in società serie, che credono nei giovani… mentre da noi facciamo tutto il contrario.” Il loro percorso è un atto d’accusa involontario verso il nostro sistema, che troppo spesso spegne più di quanto accenda.
“Se il calcio italiano è ormai incapace di produrre, crescere o forse persino riconoscere il talento, non resta che augurarci lo facciano altrove.”

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