Il dramma di Marion Jones, ha una malattia che attacca il sistema nervoso centrale: fatica a scendere le scale

Ai Giochi Olimpici di Sydney 2000 conquistò cinque medaglie, tre d’oro e due di bronzo. Poi le furono revocate per doping, il carcere, il basket, il tracollo (Queen atletica)

Victor Conte doping

Track star Marion Jones wipes tears from her eyes as she departs US District Court 05 October 2007 in White Plains, New York. A tearful Jones said Friday she had broken the trust of her fans and announced she was retiring from the sport after admitting in court to taking steroids. Jones, 31, appeared in a court where she pleaded guilty to a charge of lying to federal agents over her drug use and an unrelated fraud charge, for which she now faces up to 10 years in jail. In a statement read out to the court, Jones admitted using the steroid THG, produced by the Bay Area Laboratory Cooperative (BALCO) and known as "the clear," from September 2000 until July 2001. AFP PHOTO/DON EMMERT (Photo by DON EMMERT / AFP)

C’è preoccupazione per le condizioni di salute di Marion Jones. Un suo post su Instagram – scrive Queen Atletica – è stato rivelatore: la ex-sprinter migliore del mondo (prima di essere stoppata dal doping) ora fatica persino a scendere le scale: un tempo la donna più veloce del pianeta e dominatrice delle piste, oggi Marion combatte una battaglia quotidiana per compiere gesti semplici come scendere una rampa di scale.

Marion Jones ha una malattia che attacca il sistema nervoso centrale

Vincitrice di tre medaglie d’oro alle Olimpiadi di Sydney 2000, Jones ha visto la sua carriera finire a causa dello scandalo doping. Le sono stati revocati i titoli, ha scontato sei mesi di carcere e da eroina celebrata è caduta letteralmente nella polvere. Poi nel 2020, a 50 anni, le è stata diagnosticata la neuromielite ottica, una rara malattia autoimmune che attacca il sistema nervoso centrale. La patologia l’ha anche paralizzata temporaneamente , costringendola a reimparare a camminare.

Il video postato offre uno sguardo impietoso sulla sua lotta quotidiana. Con la didascalia “le mie ginocchia sono appese a un filo, amici… ma siamo ancora in piedi”, il filmato mostra l’ex sprinter scendere con cautela una scala, aggrappandosi al corrimano e fermandosi a ogni gradino. Il post ha superato i 180.000 like e migliaia di commenti, in un’ondata di solidarietà. La neuromielite ottica colpisce principalmente i nervi ottici e il midollo spinale. «Sono stata ricoverata in un centro di riabilitazione per imparare di nuovo a camminare», aveva dichiarato Jones all’inizio dell’anno. «È stato devastante scoprire di avere una malattia autoimmune».

La storia di Marion Jones

Marion Jones è stata una delle più grandi velociste e saltatrici in lungo della sua generazione. Cresciuta negli Stati Uniti ma con origini beliziane, divenne celebre ai Giochi Olimpici di Sydney 2000, dove conquistò cinque medaglie (tre d’oro e due di bronzo), un’impresa che la rese una star mondiale. La sua vita privata fu segnata da relazioni controverse, tra cui il matrimonio con il velocista C.J. Hunter, squalificato per doping poco prima delle Olimpiadi. Nel 2007 confessò di aver fatto uso di sostanze dopanti, perdendo i titoli olimpici e venendo condannata a sei mesi di carcere per falsa testimonianza. Dopo la squalifica, tentò una breve carriera nel basket professionistico con i Tulsa Shock della Nba femminile (Wnba). La sua storia rimane uno dei casi più emblematici del rapporto tra successo, pressione e caduta nello sport. Oggi è impegnata in attività di sensibilizzazione e motivazione per giovani atleti.

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