Zambrotta: «Non ricordavo le sfuriate di Allegri, queste giacche che volano, ma per quel che sta facendo vedere, non si discute»

A La Stampa in vista di Juve-Milan: «Tudor è stato una persona eccezionale. Ha un carattere schietto e diretto, non ha problemi a parlarti in faccia. Ed è un ragazzo di compagnia: ama scherzare, è sorridente. Davvero, ho un grande ricordo di Igor». 

Zambrotta

Db Milano 29/12/2019 - trasmissione Tv 'Il campionato fa 90' / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluca Zambrotta

Questo week end la sfida tanto attesa è sicuramente quella tra Milan e Juventus e soprattuto tra Allegri e Tudor. Per raccontarla La Stampa ha intervistato Gianluca Zambrotta che di entrare ha grande esperienza.

A suo avviso come sta la Juve? «Di sicuro non sta male. Se è vero che è reduce da quattro pareggi, dunque è lecito aspettarsi qualcosa in più, è anche vero che sta lassù in classifica, attaccata alle prime. Quindi non mi sembra una squadra in crisi. Tudor sta cambiando tanto per cercare equilibrio, diamogli tempo. Siamo solo all’inizio del campionato».

Ci racconta il Tudor dei vostri tempi juventini? «Lo ricordo sempre con grande affetto: è un giocatore che ho conosciuto quando sono arrivato alla Juventus a 22 anni. Passavamo del tempo insieme anche fuori dal campo, uscivamo. Per me è stato una persona eccezionale. Ha un carattere schietto e diretto, non ha problemi a parlarti in faccia. Se dice una cosa, è quella. Ed è un ragazzo di compagnia: ama scherzare, è sorridente. Davvero, ho un grande ricordo di Igor». 

to momenti intensi. In quel Milan non mancarono ten- sioni. Ora il tecnico le sembra cambiato?

«Sicuramente ha più esperienza dopo aver vinto tantissimo con la Juventus. Ha un bagaglio tecnico e tattico più ampio anche di gestione dello spogliatoio. Forse lo vedo un po’ più preso dalla partita, rispetto ai tempi del nostro Milan. Queste sfuriate, queste giacche che volano, non le ricordo. Detto questo: per quel che sta facendo vedere, non si discute».

Non possiamo non chiederle un’opinione sul ct Gattuso, suo ex compagno (anche di stanza).

«Rino ct mi convince. La sua Italia ha già dimostrato una mentalità nuova: entusiasmo, voglia. Inoltre Gattuso, Buffon, Bonucci hanno portato un senso di identità forte». 

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