Viva Fabregas il paraguru: fa il filosofo e poi i suoi si buttano sempre a terra per perdere tempo (così si gioca a calcio)
Gli italiani oggi si vergognano di giocare così, vittime del loro senso di inferiorità (e infatti perdono). Lui invece fa il paraguru e vince (raddoppia anche in contropiede)

Db Chatillon (Ao) 25/07/2023 - amichevole / Cagliari-Como / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Cesc Fabregas
Viva Fabregas che a chiacchiere fa il filosofo e poi i suoi stanno sempre a terra per perdere tempo (così si gioca a calcio)
Da oggi Cesc Fabregas è il nostro idolo e lo sarà a imperitura memoria. Un paraguru come pochi. Come spesso accade, i paraguru in Italia trovano sempre terreno fertile. A chiacchiere turlupina il circuito mass-mediatico: lui, il calcio contemporaneo, l’importanza di far crescere i giovani, eccetera eccetera. Già avevamo preso una cotta per lui alla fine dello scorso campionato. Ultima giornata decisiva per lo scudetto: Como-Inter e Napoli-Cagliari. Alla vigilia, il catalano in conferenza disse, persino risentito: «Vincere domani? Conoscete la risposta. Noi scenderemo in campo per vincere, come sempre. Spero di arrivare a un giorno in cui non mi si dovrà fare la domanda se il Como scende in campo per vincere le partite». Ovviamente in quella partita il Como fu il fantasma della squadra ammirata nel corso del campionato (e anche contro il Napoli): l’Inter vinse in scioltezza due a zero. Sarebbe potuta finire nove a zero.
Oggi ci siamo definitivamente innamorati. Cesc non era in panchina perché squalificato. Ha seguito il match alla Luis Enrique. Il nostro eroe filosofeggia, declama di calcio contemporaneo. Poi che succede? Il Como va in vantaggio dopo quattro minuti. E a questo punto si trasforma in Carlos Bilardo (uno dei grandissimi della storia del calcio). Nel secondo tempo i calciatori del Como sono stramazzati al suolo ogni due minuti. Così si fa. C’era da battere la Juventus. C’era da spezzettare il gioco. Di fatto non si è mai giocato nel secondo tempo. Purtroppo noi italiani ormai ci vergogniamo di giocare così. Siamo vittime dei nostri complessi di inferiorità, ora siamo imbevuti di estetica. Fabregas fa l’esteta a chiacchiere e l’italiano o il Bilardo nei fatti. Non a caso ha vinto la partita. E ha segnato il secondo gol in contropiede. L’arbitro ha concesso otto minuti di recupero, ce ne sarebbero voluti almeno il doppio.
Viva Fabregas da oggi eroe napolista.