Varane: «È frustrante vedere quanto poco si stia facendo per tutelare i bambini dai rischi dei colpi di testa»
L'ex difensore a RMC 5/7 Morning torna a parlare dei rischi traumi cerebrali collegati ai colpi di testa che non sono stati vietati negli allenamenti dei bambini

Mg Torino 07/10/2021 - Uefa Nations League / Belgio-Francia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Raphael Varane
L’intervista di Raphael Varane al quotidiano L’Equipe dell’aprile del 2024, ha fatto notizia, conquistando la prima pagina pressocché ovunque. Il calciatore metteva sotto accusa i colpi di testa che potevo provocare pesanti traumi cerebrali, con conseguenze dirette sulla sua salute mentale.
«Al Manchester United ci avevano consigliato di non fare più di 10 colpi di testa in allenamento… Mio figlio di 7 anni gioca a calcio e io gli consiglio di non giocare di testa”, racconta il nazionale francese, che spiega anche che “tante volte noi giocatori non lo capiamo, non pensiamo nemmeno a fare un test. Riconoscere una commozione cerebrale e curarla Beh, è una vera sfida. È un vero problema di salute, può anche essere vitale. Le cose stanno cambiando poco a poco, ma possiamo ancora fare progressi in questo settore»
Intervistato a RMC 5/7 Morning, l’ex difensore è tornato a parlare dell’argomento spiegando come, nonostante le raccomandazioni dei medici e il suo impegno personale, la Francia stenti ancora a introdurre norme di sicurezza: «Non ci sono stati cambiamenti, nessuna nuova regola per proteggere i bambini. È frustrante vedere quanto poco si stia facendo».
Varane ha spiegato di aver avuto diverse commozioni cerebrali e che ad esempio contro la Germania nei quarti di finale del Mondiale 2014 e con il Real Madrid contro il Manchester City agli ottavi di finale della Champions League 2020, era sceso in campo avendo subito un trauma cranico qualche giorno prima.
Secondo lui bisognerebbe limitare i colpi di testa negli allenamenti e addirittura di vietarli ai bambini, il cui cervello è ancora in fase di sviluppo. La precauzione è già adottata all’estero: in Gran Bretagna il gioco di testa è vietato ai minori di 12 anni da cinque anni, mentre in Belgio la soglia è di 10 anni.