Signori: «I rigori? Una volta mi contattarono per insegnare a Neymar come batterli» (Il Fatto Quotidiano)

A Dribbling: «Il mio segreto? Guardavo il ginocchio del portiere. Conte fa sempre la differenza: è lui il valore aggiunto del Napoli»

Beppe Signori

Db Bologna 08/11/2014 - campionato di calcio serie B / Bologna-Carpi / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Signori

«Il problema parte dalla base, i settori giovanili sono stati in qualche modo abbandonati. Non si insegnano più ai bambini le cose essenziali, come saper palleggiare», ha dichiarato Beppe Signori in un’intervista a Dribbling in onda su Rai 2.

Uno dei temi su cui si è soffermato è stato proprio il calcio italiano, dalla crescita dei talenti allo stato di forma della Nazionale: «Camarda e PioEsposito rappresentano il nostro futuro, io punterei su di loro», dice Signori. Che aggiunge: «Gattuso, come tutti i ct, più che un allenatore è un selezionatore. Nelle ultime uscite ho visto una Nazionale cresciuta sotto l’aspetto dell’impegno e soprattutto dell’attaccamento ai colori della maglia e questo mi fa credere che l’Italia possa essere ancora competitiva».

Le parole di Giuseppe Signori

Scrive il Fatto Quotidiano:

L’intervista spazia su vari argomenti. Da Antonio Conte, «l’allenatore conta il giusto perché in campo ci vanno i giocatori, ma Conte fa sempre la differenza. È sicuramente lui il valore aggiunto del Napoli che è una squadra forte», fino alla sua Lazio: «Sarri conosce bene l’ambiente, ma la Lazio non ha potuto fare il mercato estivo. È una squadra incompleta in diversi ruoli. Sarà necessario intervenire nel mercato invernale. Arrivare in Europa credo sia l’obiettivo minimo della Lazio».”

Signori parla anche di quanto avvenuto extra calcio: «Della vicenda giudiziaria ho un ricordo amaro e di grande sofferenza per me, per la mia famiglia e tutte le persone che mi volevano bene. Ora lo racconto con serenità ma sono stati 10 anni difficili. Mi ha aiutato il mio carattere e il non voler mai restare nel grigiore di un dubbio e quindi sono voluto andare fino in fondo ottenendo di essere completamente scagionato».

Signori poi confessa:«Dopo 15 anni mi è tornata la voglia di allenare e forse è troppo tardi. Per ora voglio insegnare ai ragazzini è per me un traguardo importante».

In realtà il suo talento potrebbe essere prezioso a qualsiasi livello. Lo dimostra un aneddoto raccontato dallo stesso Signori: «Il mio segreto per tirare i rigori era guardare il ginocchio del portiere. Dopo che Neymar aveva sbagliato due rigori, fui contattato dal suo entourage per insegnargli un modo diverso di calciarli. Infatti, poi i primi tre li ha battuti simili ai miei facendo gol».

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