Leao rischia di diventare un campione perso come Balotelli (Ordine)
Sul Giornale: ma per fortuna ha l'alibi della condizione fisica dalla sua parte, dato che è rientrato da un lungo infortunio. Da ora, dovrà essere l'arma in più del Milan.

Cm Milano 09/05/2025 - campionato di calcio serie A / Milan-Bologna / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Rafael Leao
Rafa Leao non ha entusiasmato da quando è tornato disponibile con il Milan dopo un infortunio che lo ha tenuto fermo un mese. C’è il timore che possa prendere la strada di Mario Balotelli e, da calciatore con tante aspettative, trasformarsi in un giocatore poco incline al lavoro.
Il dibattito su Leao
Scrive Franco Ordine su Il Giornale:
In altri tempi, diversi da questi attuali e non solo per la presenza di Max Allegri, sui cancelli di Milanello sarebbe apparso lo striscione «giù le mani da Leao». E invece il dibattito sul grande talento inespresso del portoghese continua e si alimenta ogni giorno di qualche nuovo intervento con il rischio di farlo diventare un campione perso come fu per il calcio italiano Mario Balotelli. Per fortuna di Leao e anche dello stesso Milan, lo scenario attuale è diverso e punta su alcune spiegazioni pertinenti. Per esempio la sua condizione fisica: Rafa è reduce da un lungo periodo di inattività per via dell’insulto muscolare che lo colpì il 17 agosto a San Siro. È inevitabile che le sue ultime prove, nei ritagli di Milan-Napoli con i rossoneri in 10 e Juve-Milan, siano state condizionate dal lungo periodo di sosta. Seconda tessera del puzzle: nessuno al Milan, tanto meno Allegri, lo considera responsabile del mancato successo contro la Juve. È vero: ha sbavato due palloni sotto porta, il secondo con un tiro che somigliava più a una “mozzarella” ma l’errore decisivo nella sfida resta quello commesso dal dischetto di Pulisic.
E allora il dibattito deve restare dentro il recinto costruito da Rabiot il quale ha sostenuto che, giunto all’età snodo di 26 anni, Leao «non deve più sprecare il suo immenso potenziale». Questo significa soltanto una cosa: e cioè che Leao, secondo Rabiot e anche secondo Allegri, deve diventare l’arma in più del Milan in questa stagione. Così allontanerà il rischio di ripetere la traiettoria che fu di Mario Balotelli, nato tra forti aspettative, dotato del talento balistico, poco incline al lavoro, più disposto a inseguire il divertimento e poi perso nel labirinto di una carriera chiusa senza luci della ribalta.