Leao fa discutere il Club. Florenzi: «Non è un giocatore normale, è da Premier». Di Canio: «Ma dai, lì vanno a duemila»

La discussione sul milanista: L'ex Lazio a Sky Sport: «Lì se ti butti a terra, ti ammoniscono. Mutu e Shevchenko qua facevano un sacco di gol, poi lì ne facevano 5»

Milan-Juve, leao

Mg Milano 23/11/2024 - campionato di calcio serie A / Milan-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Rafael Leao-Francisco Conceicao

Negli studi di Sky Sport si discute di Rafael Leao. Smaltito l’infortunio muscolare, l’attaccante portoghese del Milan è tornato in campo per due spezzoni di partita contro Napoli e Juventus, senza però riuscire ad incidere. Alex Del Piero, Alessandro Florenzi e Paolo Di Canio si confrontano sulla sua possibile esplosione sotto la guida di Massimiliano Allegri.

Rafael Leao, consacrazione sotto la guida di Allegri? Il parere degli esperti

Ad aprire il discorso è Florenzi: «Leao è migliorato tanto e dopo che fa gli scatti poi torna a difendere, è migliorato tanto soprattutto sotto Pioli, ma aveva una squadra che lavorava per lui. Ogni anno si dice aspettiamo Rafa, deve migliorare ed è giovane. Io penso che non sia un giocatore normale. Il più grande compito di Allegri sarà trovare un ruolo a Rafa. Lui arrivava con facilità a 35 km/h nella seconda settimana dopo gli infortuni».

«Non c’è situazione migliore per Leao che ora con Allegri per fare il salto di qualità. In mezz’ora ha avuto tre palle gol eh? Deve voler diventare un simbolo del Milan», osserva Del Piero, il cui commento è seguito da quello di Di Canio: «Deve avere continuità. Può fare tutto nei 90 minuti: il maratoneta, lo scattista… Secondo me pensa di essere più forte degli altri. Da anni diciamo che può diventare devastante, ma poi si perde».

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Le considerazioni dell’ex Lazio non trovano d’accordo Florenzi: «Non è così, io l’ho vissuto Leao. È troppo più genuino di quello che voi pensate che sia. In Premier League farebbe meglio…». A questo punto, Di Canio ci tiene a mettere le cose in chiaro: «Questa cosa ve la fermo subito eh. È un retaggio anni ’80. Ci sono 15 allenatori stranieri in Premier eh… C’è il calcio veloce in Premier a duemila all’ora con la pioggia a mulinello, ma se lì ti butti per terra ti ammoniscono e non ti rispettano eh? Mutu e Shevchenko qua facevano un sacco di gol, poi lì facevano 5 gol e tornavano qui. Ora c’è un livello troppo più alto. È dura… Non hai capito (a Florenzi, ndr)».

La querelle si conclude poi con le parole di Del Piero: «Non oserei mai contestare quello che dice Paolo sul calcio inglese…».

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