Italia-Israele, il livello tecnico è di una modestia imbarazzante. A Carrarese-Catanzaro ci si diverte molto di più (Corsera)

Gli israeliani meno arrembanti, con meno ritmo. Però di botto arrivano nella nostra metà campo e tocca a Donnarumma, salvarci. A lui e a Retegui

Italia-Israele

Mg Udine 14/10/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Israele / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: gol Gianluca Mancini

Italia-Israele, il livello tecnico è di una modestia imbarazzante. A Carrarese-Catanzaro, ci si diverte molto di più (Corsera)

A parte i peana che riempiono i media italiani per la Nazionale che dopo aver battuto Israele ed Estonia ha raggiunto i play-off (e dovrà superarli, ci aspettano – si spera – due partite alla fine di marzo), sul Corriere della Sera si trova l’altra cronaca – di Fabrizio Roncone – che unisce le proteste dei proPal e la partita di calcio senza fare sconti sul livello del match che si è svolto ieri sera a Udine.

Scrive Roncone:

Le telecamere inquadrano la tribuna d’onore: i ministri Luca Ciriani e Andrea Abodi, il governatore Massimiliano Fedriga e il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. Diafani, labbra che si mordono. Un applauso di circostanza anche quando, allo scadere del primo tempo, Retegui ci porta in vantaggio su calcio di rigore.

Pessime sensazioni. Un po’ i tafferugli per le vie della città (segno che la miccia emotiva, e violenta, accesa dalle stragi di Gaza, non accenna a spegnersi): e un po’ anche questa Nazionale, che fatica tremendamente. Con un po’ di sincerità: il livello tecnico è di una modestia imbarazzante. A Carrarese-Catanzaro, ci si diverte molto di più. Ora Gattuso ha buttato dentro Pio Esposito al posto di Raspadori che, pure stasera, ha fatto Raspadori: in pagella 5? O la sufficienza? Boh.

Italia-Israele, ci salvano Donnarumma e Retegui

Gli israeliani meno arrembanti, con meno ritmo. Però di botto arrivano nella nostra metà campo e tocca a Donnarumma, salvarci. Va giù benissimo, nell’area piccola: gran parata davvero.

Ci manca un trequartista che inventi, ma certo non possiamo inventarcelo. Così Retegui se lo va a prendere da solo, il pallone. Lo sradica dai piedi dell’avversario sulla trequarti, poi si volta, due passi e alza la testa: voglio metterla in quell’incrocio dei pali laggiù. Ci riesce con un tiro perfetto, a giro, anche forte. È, francamente, un gol molto bello. È bello anche il terzo, che segna Mancini, di testa. 

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