Italia-Israele, formazioni ufficiali: gioca Locatelli. In attacco la coppia Raspadori e Retegui

L’undici di Gattuso oggi. Di Lorenzo, Calafiori e Mancini in difesa. A centrocampo Cambiaso, Barella, Locatelli, Tonali, Dimarco

Gattuso italia

Db Firenze 01/09/2025 - allenamento e conferenza stampa Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gennaro Gattuso

Manca poco all’inizio di Israele-Italia (ore 20.45)a Udine. Per questa partita, Gattuso si fida della coppia d’attacco formata da Raspadori e Retegui, mentre sulle fasce agiranno Cambiaso e Dimarco.

Italia-Israele, le formazioni ufficiali

Italia (3-5-2) – Donnarumma; Di Lorenzo, Mancini, Calafiori; Cambiaso, Barella, Locatelli, Tonali, Dimarco; Raspadori, Retegui. Ct: Gennaro Gattuso

Israele (5-4-1) – Glazer; Dasa,, Blorian, Baltaxa, Revivo; Khalaili, Gloukh, E. Peretz, Biton, Solomon; Baribo. Ct: Ben Shimon

L’euforia attorno alla Nazionale, dopo aver battuto i modesti Estonia e Israele, è il segnale del bagno d’umiltà (Corsport)

Scrive Gallo sul Corsport:

“Si respira un’aria nuova attorno alla Nazionale. E, diciamolo, questo cambio di atteggiamento non può essere certo dipeso dai risultati. La gestione Gattuso fin qui funziona ma stringi stringi abbiamo battuto volte due volte l’Estonia e una volta Israele per 5-4 con gol decisivo al 91esimo. In altri tempi, il clima sarebbe stato rovente. Non stiamo neanche a scomodare i pomodori con cui rientrarono gli azzurri dopo il secondo posto a Messico 70, sconfitti in finale dal Brasile di Pelè. O le critiche che colpirono soprattutto Zoff (ma non solo) dopo il quarto posto ad Argentina 78. La vita ti cambia. E l’Italia tutta – giocatori, giornalisti, tifosi – ha preso atto della situazione. La partecipazione al Mondiale non è più un atto dovuto. È diventata una conquista da festeggiare. Quasi un’impresa. E l’Italia quando entra nell’ottica delle imprese, in genere riesce. 

Anche la scelta di Gattuso è perfetta per questo abito. Al di là delle qualità dell’allenatore, è un uomo riconosciuto e riconoscibile dagli italiani. Che porta con sé anche l’immagine della sofferenza. È un richiamo alla necessità di scorciarsi le maniche e darsi da fare. Ecco, questo è accaduto in otto anni. Abbiamo capito di non essere più élite. E ora siamo pronti a vendere cara la pelle col materiale che abbiamo a disposizione”.

 

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