Gasperini: «Tutti parlano di obiettivi di Champions per un motivo molto semplice: porta un sacco di soldi»

In conferenza: «La misura migliore la prendi contro le squadre forti. Contro i migliori ti rendi conto di quanto puoi essere competitivo con loro, oppure competitivo anche solo per la singola partita»

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Mg Verona 08/02/2025 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Atalanta / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gian Piero Gasperini

Gian Piero Gasperini è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Inter per parlare degli obiettivi dei giallorossi.

La conferenza di Gasperini

Come sta Dybala? Può essere una soluzione in attacco?

«Le soluzioni le conoscete già, son quelle. Dybala, come quelli rimasti qui a Roma, ha fatto due buone settimane e due buoni allenamenti. Sicuramente sono serviti molto a lui e a Pellegrini, ma anche a tutti quelli che sono rimasti. Devo dire che sono soddisfatto di quello che abbiamo fatto in questi giorni. Chiaro che quelli che sono rimasti hanno il polso della loro condizione, di come stanno. Quelli che sono stati via in nazionale è sempre un po’ difficile, ma questo vale per tutti. Tanti hanno giocato, qualcuno un po’ meno, qualcuno di più. Però l’incognita di ricominciare dopo la sosta è così per tutti, per questi motivi».

Tutti parlano di Champions League.

«Tutti parlano di obiettivi di Champions per un motivo molto semplice: porta un sacco di soldi. Sembra quasi che non interessi vincere lo scudetto. È importante arrivare al quarto posto, e il motivo è solo ed esclusivamente quello. A questo partecipano tutte le squadre con lo stesso obiettivo, con quella funzione. Non so qual è l’obiettivo della squadra, poi ci sono gli obiettivi tecnici, che sono diversi da quelli economici. Vanno valutati partita per partita, gara per gara e stagione per stagione. Io mi fermo sulle valutazioni tecniche. Per adesso siamo in una buona posizione e cerchiamo di giocarci al meglio le nostre carte. Per noi il traguardo importante è quello di giocare domani sera una partita di livello: arrivare primi in classifica e sfidare l’Inter. Indubbiamente, insieme al Napoli, è la miglior squadra. Su questo siamo tutti d’accordo. È una squadra straordinaria per quello che ha fatto in campionato e in Champions. Penso che sia già un bel traguardo, poi lì mi fermo. A quelli più avanti vedremo».

Domani sarà un test importante per valutare la rosa?

«Tutti quanti abbiamo un’idea, è chiaro che ci siamo formati delle opinioni sui pregi e sulle difficoltà, ma questo vale per noi come per tutte le squadre. Siamo ancora in una fase iniziale di campionato e quindi tutti ci auguriamo di poter migliorare le qualità della nostra squadra. Alcuni risultati sono difficili da migliorare, ma ripeterli sarebbe già un traguardo importante. Questa è una fase in cui contano molto le prestazioni, perché sono quelle che ti convincono, ti rendono più sicuro e più fiducioso, al di là dei risultati. Poi, se si parla di organici, io ascolto le opinioni di tutti: in generale si dice che ci siano squadre con organici superiori, compreso quello che affronteremo domani sera. Ma questa non deve essere una colpa né un motivo di risentimento. Lavoriamo per cercare di avvicinarci anche a chi è più avanti e, con il lavoro, speriamo di riuscirci».

L’Inter adesso è più abbordabile rispetto agli altri anni per lei?

«Quando l’Inter è diventata molto forte è stato difficile batterla, ma non solo per l’Atalanta in quel periodo, direi per tutte le squadre. Quando invece l’Inter era meno forte, si riusciva a batterla più facilmente. Al di là di questo, credo che dal punto di vista tattico le squadre si conoscano tutte molto bene. In quell’occasione fu una brutta sconfitta, in altre invece sono state partite più equilibrate. Sicuramente affrontiamo una squadra di grande valore, ma è una bella sfida anche per noi. Sono d’accordo con quello che diceva: è un modo per misurarci. La misura migliore la prendi contro le squadre forti. Contro i migliori ti rendi conto di quanto puoi essere competitivo con loro, oppure competitivo anche solo per la singola partita. Per fortuna, nel calcio a volte si può vincere o ottenere un risultato anche quando la prestazione non è al massimo».

Su chi dice che la Roma è da scudetto?

«Io rispetto tutte le opinioni. Ognuno ha le proprie e non sono certo io a volerle cambiare. Come ho già detto altre volte, cercheremo di migliorarci e di crescere. Migliorarsi cosa vuol dire? Fare. Perché migliorarsi a livello di risultati è un po’ difficile: se fai 15 punti su 18, mi sembra complicato migliorare questo. Forse quello che possiamo pensare di migliorare è attraverso le prestazioni: possiamo fare partite ancora migliori, anche se credo che finora ne abbiamo già fatte di buone, altrimenti non avremmo questi punti. Questo è un po’ il nostro compito. Ridurre tutto a “se sei da scudetto o da Champions”, sinceramente, è una discussione alla quale non partecipo».

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