Ancelotti carica il Brasile: «Dobbiamo vincere il Mondiale, non essere i migliori giocatori al mondo»
In conferenza: «Apprezzo molto l'atmosfera all'interno della squadra. La cosa fondamentale non è la tattica bensì l'atteggiamento in campo»

Brazil's Italian coach Carlo Ancelotti conducts a training session in Sao Paulo, on June 2, 2025, ahead of the FIFA World Cup 2026 qualifier football match against Ecuador on June 5. (Photo by Nelson ALMEIDA / AFP)
Da quando è arrivato sulla panchina del Brasile, Carlo Ancelotti ha fatto registrare due vittorie, un pareggio e una sconfitta conquistando la qualificazione ai Mondiali 2026 con due turni di anticipo. Pur non brillando ancora, rispetto alla precedente gestione la Seleçao è apparsa una squadra molto più equilibrata e disciplinata tatticamente, nonché più intraprendente nella manovra offensiva. Il tecnico di Reggiolo ha parlato nella conferenza stampa alla vigilia delle amichevoli contro la Corea del Sud (10/10, ore 13 italiane) e il Giappone (14/10, ore 12:30).
Le parole di Carlo Ancelotti
«Penso che dobbiamo lavorare di più a livello tattico per affinare le strategie di gioco», ha esordito Ancelotti. «Ma la cosa fondamentale non è la tattica bensì l’atteggiamento dei giocatori in campo», ci ha tenuto a sottolineare.
Venendo ai risultati ottenuti finora, l’ex Milan e Real si tiene stretto il basso numero di gol subiti: «Tra giugno e settembre, mi è piaciuto molto il gioco difensivo della squadra. La squadra ha difeso molto bene: era compatta, unita, impegnata, intensa». Quanto all’attacco e all’aria che tira nello spogliatoio: «Possiamo giocare con quattro, tre o cinque attaccanti, ma ciò che conta è la qualità dimostrata in campo. Ciò che apprezzo molto è l’atmosfera all’interno della squadra. È molto positiva grazie all’atteggiamento e alla professionalità dei giocatori».
Nel corso della conferenza, come riporta l’Equipe, Ancelotti si è lasciato andare anche ad un ulteriore messaggio verso i suoi giocatori: «Dobbiamo vincere il Mondiale, non essere i giocatore al mondo».