Alcaraz: «Non posso giocare qua, è come giocare su terra»
Dopo la sconfitta all'esordio al Paris Masters: «Non so cosa sia successo, ero arrivato pieno di energia. A Parigi uno dei miei peggiori match dell'anno».

NEW YORK, NEW YORK - SEPTEMBER 07: Carlos Alcaraz of Spain looks at his raquet during the match against Jannik Sinner of Italy during their Men's Singles Final match on Day Fifteen of the 2025 US Open at USTA Billie Jean King National Tennis Center on September 07, 2025 in New York City. Maddie Meyer/Getty Images/AFP (Photo by Maddie Meyer / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Carlos Alcaraz è stato clamorosamente eliminato all’esordio al Rolex Paris Masters riaprendo – di fatto – la corsa al numero uno al mondo a vantaggio di Jannik Sinner. Una sconfitta, quella in cui è incappato il murciano contro Cameron Norrie, figlia di una prestazione estremamente deludente, condita da una lunga serie di imprecisioni nel secondo e nel terzo set. Una prestazione che lo stesso classe 2003 spagnolo ha definito “una delle peggiori dell’anno” ai microfoni dell’Equipe.
Alcaraz: «Sono davvero deluso dal mio livello»
Alcaraz si è soffermato innanzitutto sulla palese mancanza di feeling col cemento indoor parigino. «Come me lo spiego? Non lo so. Mi sono allenato molto qui e mi sentivo davvero bene. Mi muovevo bene, colpivo bene. La mia mente era lucida, tutto era a posto. Ma oggi (ieri, ndr), anche nel primo set, sentivo di poter fare molto meglio. Ci ho provato nel secondo set, ma è successo esattamente l’opposto. Mi sentivo ancora peggio. Anche Cam (Norrie) merita un plauso perché non mi ha permesso di rientrare in partita. Avevo delle palle break e convertirle mi avrebbe aiutato. Ma ho commesso degli errori stupidi. Sono davvero deluso dal mio livello in questo incontro. È stato uno dei miei peggiori incontri della stagione».
Il giovane iberico tornerà protagonista alla Atp Finals di Torino (9-16 novembre) e poi alle fasi finali della Coppa Davis (cominciano il 20 novembre). «Cercherò di prepararmi al meglio per questi tornei, che sono molto importanti per me. Ora voglio solo tornare a casa e vedere cosa faremo. Naturalmente, mi allenerò per assicurarmi che questo tipo di risultato non si ripeta», ha sottolineato. Incalzato, poi, Alcaraz ha confermato di non saper darsi una spiegazione alla debacle in territorio francese: «Ripeto, non lo so. Quest’anno sono arrivato pieno di energia. Sono arrivato pensando di poter fare qualcosa di buono, stavo giocando un tennis davvero buono. Quest’anno è la prima volta che ho ottenuto risultati così positivi a fine anno, mentre negli anni precedenti mi sentivo stanco fisicamente e mentalmente. Ma quest’anno mi sento bene. Non ho giocato a Shanghai. Ho passato più tempo a casa di quanto avrei potuto desiderare, mi sono rilassato, mi sono ricaricato. Non so cosa sia successo qui. Sì, è un torneo difficile per me, ma ce la farò. Finirò per giocare bene qui, questo è certo».
In realtà, probabilmente Carlitos non ha voluto darsi alibi. Ma in campo si è ben compreso cos’è che non gli ha consentito di sentirsi a suo agio: la lentezza della superficie. Tant’è vero che, durante la partita, l’attuale numero uno al mondo si è rivolto al suo angolo dicendo: «Non posso giocare qua, è come giocare su terra, è peggio di Montecarlo (dove si gioca su terra, ndr). Salvo solo il servizio».
Com’era quella teoria di Federer che i tornei stanno rallentando i campi per avvantaggiare Alcaraz e Sinner?











