Tudor: «Yildiz? I paragoni li fate voi, lui non è che si lava i denti pensando a Del Piero»
Domani in Champions Juve-Dortmund: «La Juventus è sempre stata una squadra operaia, concentrata e seria. I cambi non si indovinano, si programmano, c'è un lavoro dietro»

Db Torino 24/08/2025 - campionato di calcio serie A / Juventus-Parma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Igor Tudor
Igor Tudor, allenatore della Juventus, è intervenuto in conferenza stampa in vista della sfida di Champions League contro il Borussia Dortmund (Allianz Stadium, domani alle 21). Il tecnico croato ha fatto il punto della situazione in casa bianconera e – tra gli altri argomenti trattati – si è soffermato anche sull’attenzione mediatica cresciuta attorno a Kenan Yıldız dopo l’eurogol nella partita di campionato contro l’Inter. Ecco le sue dichiarazioni riportate da Tuttomercatoweb.com.
Le parole di Igor Tudor
Che squadra è il Borussia?
«Una squadra fortissima non solo in Germania, ma anche a livello europeo. Era stata un’amichevole niente di più, ora è una partita totalmente diversa si gioca davvero, seriamente. È bello, in casa nostra, la prima partita in casa nostra è una partita di alto livello e non vediamo l’ora che si cominci».
Sul paragone di Yildiz con Del Piero?
«I paragoni li fate voi e lui non è che quando si lava i denti pensa a Del Piero. Lui gioca a calcio e voi fate questi paragoni. Bisogna lasciare il ragazzo che viva la sua vita e la sua crescita senza parlarne tutti i giorni. Il ragazzo sta facendo bene. Titolare? Vediamo».
Dove può arrivare la Juve?
«Non penso mai dove poter arrivare. Noi dobbiamo fare una bella gara contro il Borussia Dortmund. Dobbiamo andare forte e vedere dove possiamo fare male a loro. Questa è una competizione con squadre di livello e con partite difficili».
Quanto è orgoglioso di avere il gruppo dalla sua parte?
«Non contano le parole perchè Locatelli le ha dette di fianco a me (ride ndr). Quando si vince è più facile, c’è un bel rapporto ma devo anche fare delle scelte, fare cose che non piacciono. Il lavoro dell’allenatore è difficile ma ho la fortuna di avere bravi ragazzi e disponibili a lavorare. Questa squadra nella storia è sempre stata una squadra operaia, concentrata, seria».
Cosa pensa della partita di sabato?
«Abbiamo giocato contro la squadra più forte della seria A per la rosa, secondo me sono avanti anche al Napoli. Noi abbiamo vinto non facendo il massimo del nostro livello e con qualche piccola problematica che abbiamo avuto. Non eravamo al massimo e abbiamo vinto. Mi piace aver vinto anche così».
Sarà la tua prima partita in Champions da allenatore della Juve…
«Niente di personale, inizia una competizione nuova che piace a tutti i giocatori. E’ un torneo diverso, se si passa diventa ancora più diversa. E’ bellissima ed affascinante. Si prepara come le altre. La mia esperienza di allenatore in Champions è che tutti i giocatori si dimenticano stanchezza ecc… L’obiettivo di tutti è giocare in Champions League, è un privilegio».
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Come stanno Conceicao, Bremer e Cabal?
«Non lo so, perché non abbiamo fatto allenamento. Devo parlare con tutti, valutare e scegliere, vedere anche domani mattina».
Dobbiamo aspettarci delle rotazioni? Cambierà moduli?
«Si gioca in maniera diversa, perché il livello è più alto. Gli altri campionati sono più semplici dal punto di vista tattico rispetto a quello più italiano. Sono partite diverse e calcio diverso. Le scelte deve ancora vedere e non posso dirlo».
Ti senti pronto per la Champions? Cosa pensi del turnover?
«Non si può fare una programmazione lunga. Devo valutare lo stato di forma e se qualcuno può giocare. Si vede cosa è successo, si vede lo stato individuale, lo stato di forma e caratteristiche. Io mi sento pronto a fare l’allenatore e a fare il mio lavoro al massimo. La partita di domani non si prepara in maniera diversa rispetto a quella contro l’Inter».
Sulla prestazione di sabato..
«Possiamo fare di più, si può fare meglio ma non vuol dire che abbiamo sbagliato. L’abbiamo preparata nel migliore dei modi, le motivazioni sono quelle, non ci sono differenze di preparazione con l’Inter».
Lei preferisce l’1-0 o un 4-3?
«Io quando allenavo Verona dicevo di preferire il 4-3 all’1-0. Tre anni fa. La mia filosofia: prima cosa vincere, poi se si possono fare più goal, facciamo goal. A me piace il calcio offensivo e attaccare, ma dipende dalle caratteristiche dei giocatori. L’obiettivo è vincere, poi sì io sono per il goal. Meglio un 3-0».
Quanto è contento dei gol dalla panchina?
«Questa cosa mi piace tanto, perchè è una dimostrazione della concentrazione del gruppo. Ne abbiamo parlato nello spogliatoio, il calcio è cambiato i sostituti non esistono. Uno non indovina i cambi, si fanno prima le programmazioni, ci si pensa un’ora a questa cosa».
Come sta Cambiaso? Come ha vissuto queste settimana?
«Sta bene, si è allenato e non vede l’ora di iniziare. E’ un giocatore importante che alza il livello, così come Conceiçao. Ci sono mancati e ci alzano il livello».