Quello strano legame tra Cristiano Ronaldo e Trump: CR7 torna negli Stati Uniti dopo dieci anni (Guardian)
Sembra una mossa politica per placare le polemiche sulla sicurezza. Disputerà un'amichevole col Portogallo. La sua maglietta autografata in regalo a Trump

Monaco di Baviera (Germania) 08/06/2025 - Nations League / Portogallo-Spagna / foto Imago/Image Sport nella foto: Cristiano Ronaldo ONLY ITALY
L’interessante analisi del Guardian sulla improvvisa presenza di Cristiano Ronaldo negli Stati Uniti dopo un’assenza decennale. Si tratterebbe – scriveva the Athletic – di un’amichevole con il suo Portogallo, guarda caso proprio a ridosso dei Mondiali tanto discussi in Usa, dove al giorno vengono uccise centinaia di persone e dove la politica migratoria aggressiva potrebbe essere “lavata” dallo sport e dalle bellezze del Mondiale. Infantino ha subito smentito: è “sbagliato” pensare che gli Usa siano uno stato pericoloso dove giocare e portare milioni e milioni di persone. Intanto, il ritorno di Ronaldo in Usa non sembra casuale se ciò si aggiunge alla “riappacificazione” o al tentativo di avvicinamento a Trump nel donargli una sua maglia tramite Antonio Costa, presidente portoghese del Consiglio europeo.
Il ritorno di Ronaldo in Usa dopo anni, guarda caso proprio prima dei Mondiali (Guardian)
Scrive così il Guardian:
È ancora sicuro organizzare la Coppa del Mondo negli Stati Uniti? Dopo le ulteriori prove di questa settimana sulla natura estrema della violenza armata in America, alcuni potrebbero concludere che la risposta è no. Ma che ci crediate o no, le statistiche suggeriscono che solo mercoledì scorso in America saranno state uccise più di 300 persone. Lo stesso numero di persone verrà colpito venerdì, sabato, ogni giorno della prossima settimana e per tutto l’anno dei Mondiali. […]
Fortunatamente Infantino ha chiarito la questione all’istante. A quanto pare è “un’idea sbagliata” che gli Stati Uniti possano essere un luogo ostile o pericoloso per i visitatori non bianchi, il che è senza dubbio un sollievo per tutti gli interessati. […] La Coppa del Mondo offrirà una spinta multimiliardaria e un’aura di puro sportswashing a un regime che ha usato la teatralità dell’immigrazione per allarmare i suoi abitanti […] Ma c’è almeno un raggio di luce. […]
Questa settimana è circolata l’ipotesi che una persona molto influente potrebbe essere sul punto di invertire questa tendenza. Ecco Cristiano Ronaldo, che ha l’opportunità di dimostrare che è finalmente sicuro tornare in acqua, a un anno dall’avvento di Trump 2.0. […] Secondo un articolo pubblicato per la prima volta sull’Athletic, il Portogallo è in trattative per giocare un’amichevole contro gli Stati Uniti il prossimo marzo. L’ultima volta che Ronaldo ha giocato in America è stata una partita del tour estivo del Real Madrid nel 2014. L’ultima volta che è stato fotografato lì è stato nel 2016. […]
Ronaldo non ha mai rilasciato dichiarazioni in merito. Non ci sono accuse, né tantomeno condanne. Anzi, sembra che si sia trattato di un terribile malinteso. Ma la sua assenza coincide direttamente con la comparsa nel 2017 di accuse, sempre veementemente negate, secondo cui Ronaldo avrebbe aggredito sessualmente un’insegnante di nome Kathryn Mayorga a Las Vegas nel 2009 […]
Poi, sulla fama di Cr7 come idolo delle folle:
In ogni caso, a giugno c’è stato un evidente avvicinamento quando a Trump è stata regalata una maglia di Cr7 tramite il presidente portoghese del Consiglio europeo, António Costa, al vertice del G7 in Canada (su di essa Ronaldo aveva scritto “Al presidente Donald J. Trump, gioco per la pace”). […] Per chi ha seguito la sua straordinaria esistenza professionale, è anche un’occasione per capire un po’ più chiaramente cosa sia Ronaldo, un fenomeno ancora un po’ misterioso. Per molti versi, il calcio non ha ancora fatto i conti con il magnifico mostro che ha costruito. […]
Ci sono così tanti aspetti strani e manipolatori nelle contorsioni pubbliche dell’America in questo momento, così tanti aspetti che sembrano fuori controllo, che portano direttamente a una Coppa del Mondo in cui persino il logo appare vagamente sinistro. Ronaldo per l’America sembra semplicemente un’estensione molto naturale, l’ultra-influencer, qui per portare la pace e soprattutto per diffondere la sua versione di teatro umano irresistibilmente monetizzato”.