Perdere a San Siro contro il Milan in dieci e con quaranta minuti da giocare, vuol dire perdere due volte
FALLI DA DIETRO - Nostalgia del vecchio 433. Inserimento più costante di Ferribbotte Neres. E utilizzo dei Fabulous Four in alternanza a gara in corso

Mg Milano 28/09/2025 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Lorenzo Lucca-Matteo Gabbia
FALLI DA DIETRO (rubrica nata nel 2008. Le rubriche omonime nate successivamente sono imitazioni)
COMMENTO ALLA 5° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2025-26
Le premesse non erano invitanti.
Gli azzurri scendono a San Siro senza difensori.
Non una novità. Era già successo.
Nell’aprile del 2023 Quarti di Champions.
Gli azzurri scesero in campo privi di attaccanti.
E Fra Cipolla dovette inventarsi lo Zircone macedone come centravanti.
La corsia destra è terra di conquista.
Passi per il fuoriclasse americano.
Ma che lo sia anche per Pavlovic che è una pippa mondiale, mi sembra troppo.
Il secondo goal subìto è da squadretta amatoriale.
Si teme l’imbarcata.
E invece all’improvviso la Sorte decide di darci una mano.
Rigore e rosso.
Uomo in più e quaranta minuti da giocare.
Bisogna approfittare.
Tocca al Feroce Salentino la gestione dei cambi che sarà decisiva.
Fa fuori il Re che stavolta s’offende.
Fa fuori anche Scott, che pure un paio di occasioni le aveva create.
E lascia in campo il fantasma Zambo che continuerà a svolazzare le lunghe trecce sensuali.
Spazio ai panchinari per l’arrembaggio furente.
Ma è un arrembaggio privo di senno.
Confuso e sterile. Contro un Milan feroce e ordinatissimo.
L’unico pericolo è Ferribbotte Neres che centra l’incrocio.
Poi nulla più.
Perdere a San Siro ci sta.
Perdere a San Siro con una difesa arrangiata ci sta.
Ma perdere contro una squadra in dieci e con quaranta minuti da giocare, è perdere due volte.
E’ ancora l’alba e non è il caso di fasciarsi la testa.
Ma questa – per come si erano sviluppati gli eventi – non era una partita da perdere.
Questa era una partita da vincere.
Riflessioni d’obbligo.
Di nuovo in discussione la preparazione e il reparto medico.
Di nuovo in discussione l’inserimento del Re.
Nella sua affannata ricerca della posizione, pesta i piedi un po’ a tutti lì in mezzo.
E chi subisce di più è Scott. Al quale vengono negati gli spazi per le sue micidiali incursioni.
L’auspicio è una revisione degli assetti tattici.
E un ritorno al recente passato.
L’utilizzo dei Fabulous Four in alternanza a gara in corso.
Inserimento più costante di Ferribbotte.
Nostalgia del vecchio 433.
Terzo 1-1 di fila per una scarsa Vecchia.
C’è voluto il regalo di Kossounou per rimediare al gol di questo gioiellino a nome Sulemana voluto espressamente da Juric. Sprint, corsa, personalità e piede educato.
Ademola può attendere.
Dicevo scarsa Vecchia con un Tudor dalle idee un po’ confuse.
Adzic titolare, Openda titolare, Koopmeiners titolare.
Fuori Vlahovic, fuori David. Kalulu ancora sulla fascia.
Insomma tante scelte discutibili e che non hanno convinto.
Terza vittoria di fila e ottima prestazione di tutti i bauscia.
El Toro Lautaro si conferma una vera e propria bestia nera per i sardi.
12 partite 12 gol. Roba da Guinness.
Inoltre Martínez con le sue 117 reti ha superato niente di meno che il primato di Sandrino Mazzola fermo a116.
Ma chi ricorderà per sempre la notte di Cagliari è Pio Esposito, vent’anni di Castellammare di Stabia al suo primo goal in serie A.
Finalmente una luce a squarciare il buio della mediocrità del calcio italiano.