Non è vero che Allegri vince perché si è aggiornato, è rimasto esattamente sé stesso (Libero)

Libero smentisce quelli che stanno salendo sul carro di Max. “In un campionato di guru in crisi, a volte, questa semplicità sembra la più grande delle rivoluzioni”

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Db Torino 17/03/2024 - campionato di calcio serie A / Juventus-Genoa / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Claudio Savelli su Libero mette a confronto il ritorno in Serie A degli scudetti Sarri, Pioli e Allegri dopo un anno sabbatico. I primi due stanno vivendo un avvio di campionato difficile, mentre Max sta andando forte, anzi fortissimo col suo Milan

Quasi una prova del fatto che rientrare dopo anni sabbatici, siano essi sul divano o in Arabia Saudita, non è così facile come sembra. Maurizio Sarri e Stefano Pioli, dopo appena quattro giornate, si ritrovano a navigare le acque della crisi. La loro, personale, e di riflesso quella di Lazio e Fiorentina, inchiodate a una delle peggiori partenze delle loro storie recenti”.

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“In questo scenario emerge per contrappasso la bozza di resurrezione del terzo incomodo, dell’altro scudettato, Massimiliano Allegri. Non è vero che si è aggiornato, è rimasto esattamente sé stesso, come Sarri e Pioli. Semplicemente, il suo modo di pensare il calcio si adatta meglio ai tempi che corrono. Il Milan aveva bisogno di equilibrio tattico e gestionale, e Allegri questo offre. Aveva bisogno di una gerarchia chiara, e Max è un manager all’inglese che sa dialogare con la dirigenza fino a che questa non gli volta le spalle, come accaduto con Giuntoli alla Juventus. Stasera nei sedicesimi di Coppa Italia contro il Lecce (alle 21, diretta Italia1) vedremo un’altra tessera del suo mosaico, con qualche “riserva”in campo tra cui Nkunku al fianco di Gimenez, ma non troppe, perché la rosa è volutamente “cortissima”, per responsabilizzare il gruppo. In un campionato di guru in crisi, a volte, questa semplicità sembra la più grande delle rivoluzioni”.

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