La frode milionaria che in Inghilterra ha trasformato ex campioni in evasori fiscali falliti
La racconta il Telegraph: da Rooney a Ferdinand, da Cole a Campbell, tantissime le vittime illustri. Hanno perso centinaia di milioni fregati da piani di investimento fraudolenti. E poi è arrivata la scure finale del fisco britannico

Wayne Rooney, Major League Soccer (MLS) All Stars Coach and current DC United Coach, speaks during a Major League Soccer (MLS) All Stars news conference in Washington, DC, on July 18, 2023. The MLS All Stars will play a friendly match against English Premier League’s Arsenal FC on July 19, 2023. Bastien INZAURRALDE / AFP
Wayne Rooney, Rio Ferdinand, Andrew Cole, Danny Murphy, Robbie Savage, Martin Keown, Michael Thomas, Jason Wilcox e il defunto Kevin Campbell. Sono solo una parte – le vittime più famose – di uno scandalo passato per anni sotto traccia: hanno perso circa 100 milioni di sterline dopo essere stati fregati da piani di investimento fraudolenti. Hanno perso interi patrimoni e poi sono stati etichettati come evasori fiscali. Con il colpo finale: la pesantissima scure dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane britannica, “che ha causato la perdita di case, la distruzione di matrimoni e il rischio di suicidio”, scrive il Telegraph.
Ora ne parla apertamente Brian Deane, un’icona della Premier League, anche lui vittima del raggiro e delle sue conseguenze. Sono passati più di dieci anni da quando la notizia dello scandalo è uscita per la prima volta, culminando in molteplici cause legali, diversi arresti, un’indagine penale archiviata e una campagna in corso guidata da Deane e altri per cambiare il modo in cui vengono trattate le vittime di “financial grooming”. C’è anche un documentario della Bbc in uscita: “Football’s Financial Shame”.
“Si dice che la frode sia un crimine senza vittime”, dice Deane. “Perché nessuno è rimasto ferito, accoltellato o altro. Ma le ripercussioni psicologiche, che si tratti di vent’anni o cinquant’anni – o di persone che hanno perso tutta la pensione a 65 anni e non hanno più nessuno a cui rivolgersi – possono essere piuttosto devastanti. Lo slogan di Alien , il film, era: ‘Nello spazio, nessuno può sentirti urlare’. E, spesso, è come essere chiusi dentro”.
L’inizio dello scandalo affonda negli anni ’90, in una Premier League in cui gli affari andavano a gonfie vele e i giocatori iniziavano a ricevere somme di denaro ingenti, alimentate dai milioni delle pay-tv, racconta il Telegraph. “Questo li rendeva obiettivi privilegiati per coloro che potevano guadagnare grosse commissioni supervisionando gli affari finanziari di individui con un patrimonio netto elevato. Un’azienda in particolare, Kingsbridge Asset Management, si conquistò la fiducia di decine di calciatori che stavano iniziando a pianificare la loro vita dopo il ritiro. Era gestito da Kevin McMenamin e David McKee, due consulenti finanziari indipendenti con sede a Nottingham che avevano anche legami con i fondi pensione gestiti dalla Football Association, dalla Premier League e dalla English Football League. Tra gli investimenti di Kingsbridge c’erano partnership cinematografiche, come Ingenious Media, che in seguito furono classificate dall’HMRC (l’Agenzia delle Entrare, ndr) come schemi di elusione fiscale”.
“Kingsbridge reinvestì anche parte degli aiuti ricevuti dai clienti in iniziative immobiliari straniere che poi fallirono, le cui perdite furono aggravate da una stretta da parte dell’HMRC sui progetti cinematografici. Il conseguente crollo finanziario innescò un’ondata di cause legali contro la società, le partnership cinematografiche, istituti di credito tra cui la King’s Bank, Coutts e numerose altre entità e individui. Uno dei casi più eclatanti fu quello in cui Deane, Murphy, Savage e Wilcox fecero causa a Coutts, accusandola di essere in una “joint venture” con McMenamin e McKee per l’acquisto di appartamenti a Monte Resina, in Spagna. La richiesta è stata respinta, ma una sentenza scritta del Chief Master Marsh del luglio 2018 affermava anche: “Nell’aprile 2010, i ricorrenti hanno avviato un procedimento contro Kingsbridge chiedendo il risarcimento dei danni per negligenza, violazione del contratto e violazione del dovere fiduciario in relazione alle richieste derivanti dal loro investimento in Monte Resina”.
“Il 14 settembre 2010, Kingsbridge è stata posta in liquidazione e i ricorrenti hanno ottenuto una sentenza di inadempimento con risarcimento danni da liquidare. Nel settembre 2011, ciascuno di loro ha ottenuto una condanna per somme comprese tra 814.416 e 1.050.698 sterline. Hanno quindi intentato un’azione legale contro la compagnia assicurativa di Kingsbridge per la responsabilità civile professionale, Aspen Insurance UK Limited (“Aspen”). Nel luglio 2012, Aspen ha depositato una difesa negando ogni responsabilità sulla base del fatto che le rivendicazioni derivavano da atti o omissioni disonesti, fraudolenti o criminali di Kingsbridge, del signor McKee e del signor McMenamin. Nei dettagli della richiesta, essi sono indicati collettivamente come ‘i convenuti originari’.
“McKee e McMenamin hanno negato qualsiasi illecito, con un portavoce che in precedenza aveva affermato che avevano una “lunga e positiva esperienza” come consulenti finanziari e che “data la natura degli investimenti, ci saranno sempre situazioni in cui i clienti perderanno denaro”. Ha anche affermato: “Negano con la massima fermezza che i loro interessi siano mai stati al di fuori di quelli dei loro clienti. Nessuno dei due ha mai cercato di trarre vantaggi finanziari a spese di questi stimati clienti. Sono stati totalmente trasparenti e respingono qualsiasi idea che i clienti siano mai stati fuorviati riguardo ai rischi associati a specifici investimenti”.
Nell’aprile 2018 – continua il racconto del Telegraph – la polizia della City di Londra ha annunciato l’arresto di tre uomini in relazione a un’indagine su Kingsbridge, nome in codice “Operazione Gavreel”. Il capo investigatore, il detective Supt Perry Stokes, ha affermato che gli agenti avevano identificato perdite per 25 milioni di sterline fino a quel momento, con perdite individuali tra 100.000 e diversi milioni di sterline. Ha affermato che l’indagine si è concentrata su accuse di frode in cui i sospettati “anziché salvaguardare gli interessi finanziari dei clienti, li hanno esposti a perdite finanziarie significative, mentre l’azienda e gli individui hanno ottenuto significativi guadagni finanziari”. Ha aggiunto: “Stiamo parlando di un gran numero e di una vasta gamma di investimenti, compresi quelli immobiliari. Alcuni erano molto complessi. Ho visto un impatto devastante sulle vittime. Ha stravolto le loro vite”.
Ma nel marzo 2022 l’indagine è stata archiviata per “insufficienza di prove”, una decisione sostenuta dal Crown Prosecution Service. Il Telegraph ha parlato con fonti a conoscenza dell’indagine, alcune delle quali ritengono che la polizia non abbia seguito ogni pista prima di chiuderla e che debba essere riaperta. “Altri hanno affermato di poter comprendere la decisione, date le maggiori difficoltà nel dimostrare la frode in tribunale. Molti giocatori erano stati costretti a saldare le loro tasse al termine del procedimento. Per altri, la chiusura del caso è stata una dura botta nei loro tentativi di convincere l’HMRC di essere vittime di reati e di non dover essere trattati come evasori fiscali”.