Il tennis è lo sport più prevedibile, il golf è l’incubo dei bookmakers: l’analisi di The Athletic
C'entrano svariati fattori, dai punteggi alla durata delle partite alla grandezza dei campi. In ogni caso se volete piazzare scommesse "sicure" fatelo negli Slam maschili

Italy's Jannik Sinner reacts as he plays Spain's Carlos Alcaraz in the men's singles final tennis match on day fifteen of the US Open tennis tournament at the USTA Billie Jean King National Tennis Center in New York City on September 7, 2025. (Photo by KENA BETANCUR / AFP)
Scommettitori, non scommettete sul golf. E’ lo sport più “imprevedibile” di tutti. O almeno così dice l’analisi di The Athletic, che ha fatto un giochetto: ha analizzato le quote storiche dei bookmaker per sei sport – tennis, basket, football americano, baseball, calcio e golf – per misurare la frequenza con cui il favorito vince effettivamente. Ecco cosa ne è venuto fuori.
Il tennis maschile, soprattutto negli Slam, “è il più prevedibile, con i favoriti che vincono il 76% delle volte, il tennis femminile segue a ruota. Nella Nfl (football americano) e nella Nba (basket), circa due partite su tre vengono vinte dalla squadra più forte. Il baseball è un po’ un’anomalia negli sport di squadra nordamericani, con una percentuale di appena il 58%”.
“Il calcio, nel frattempo, è molto più insidioso per i bookmaker. Dal 2005, i favoriti hanno vinto poco più della metà di tutte le partite di Premier League”. Il golf non ne parliamo proprio: nel Pga Tour solo circa un favorito su 10 riesce a vincere un torneo.
Il passo successivo del giornale sportivo del New York Times è stato chiedersi perché. “La risposta sta in una manciata di fattori chiave. Il primo e più semplice è il numero di esiti. Negli sport nordamericani, la stragrande maggioranza delle partite presenta due possibili esiti, vittoria o sconfitta; nel calcio, le squadre possono pareggiare. Questo offre alle squadre sfavorite un’ulteriore possibilità di evitare la sconfitta, distorcendo le probabilità a sfavore delle favorite”.
Ma se “i pareggi sono solo un tassello del puzzle, lo è anche la frequenza dei gol. Il calcio segna poco: dal 1992, la Premier League ha una media di 2,7 gol a partita. Con così pochi gol, la casualità gioca un ruolo più importante. Le partite possono dipendere da una singola deviazione fortuita o da un errore costoso. In Premier League, la squadra che segna per prima vince o pareggia circa l’88% delle volte”.
“Il basket si colloca all’estremo opposto. Si segnano in media circa 76 canestri a partita in Nba, diluendo l’impatto di un singolo punto. Questo dà alle squadre più forti maggiori possibilità di reagire”.
“Anche la durata delle partite spesso favorisce le squadre più forti. L’esempio più chiaro arriva dal tennis negli Slam: gli uomini giocano al meglio delle cinque partite, le donne al meglio delle tre. Il formato esteso nel tennis maschile dà ai favoriti più tempo per recuperare se sono in svantaggio”.
“Gli sport di squadra sono più caotici. Nel calcio, 11 giocatori devono giocare in sincronia. Un solo errore da parte di uno di loro può far crollare l’intero sistema. I golfisti hanno un controllo ancora maggiore sulle proprie prestazioni. Un tennista deve comunque adattarsi allo stile e alla strategia dell’avversario, ma l’unico compito di un golfista è ottenere il punteggio più basso possibile. È la dimensione del campo a rendere difficile la vittoria. I tornei contano regolarmente più di 100 giocatori in gara contemporaneamente”.