Il simpatico Velasco ha capito l’Italia e recita la parte dell’angelo della storia (Francesco Merlo)

Su Repubblica: “solo in Italia si surrogano con le vittorie dello sport la politica, l’economia, la letteratura, la storia e persino la teoresi e la morale”

Velasco

Argentina's coach Julio Velasco looks on during the men's quarter-final volleyball match between Brazil and Argentina at Maracanazinho Stadium in Rio de Janeiro on August 17, 2016, during the Rio 2016 Olympic Games. (Photo by Eric FEFERBERG / AFP)

Il simpatico Velasco ha capito l’Italia e recita la parte dell’angelo della storia (Francesco Merlo)

Nella rubrica delle lettere su Repubblica, Francesco Merlo per due giorni consecutive ha pubblicato due lettere su Julio Velasco, con due sue risposte.

Ecco la prima (di oggi).

Caro Merlo, a ogni vittoria delle azzurre della pallavolo arrivano interviste di Velasco che sono dei piccoli trattati di filosofia morale. Quella del 1989 ripescata in questi giorni per lo speciale “R50” dà conto di una radicatissima sensibilità politica. Oggi un lettore della sua rubrica le chiede se esiste un Velasco nella classe politica attuale (e lei gli tira le orecchie). Io vado più in là: a rischio di vedermi dare della cretina cognitiva, le dico che lo farei come minimo presidente della Repubblica.
Lorella Ponzio, Brescia

In questa palla-ubriaca del volley, la nostra impresa è “storica”, non un evento gioioso da goderci, ma la vendetta, il risarcimento. Il volley diventa così il luogo incantato delle gerarchie rovesciate, l’alibi dell’incapace, il lamento dell’escluso. Questa ineluttabilità tutta italiana di surrogare con le vittorie dello sport la politica, l’economia, la letteratura, la storia e persino la teoresi e la morale è la stessa aria guasta che ci mettiamo tutti a respirare ogni volta che arriva il tempo di Sanremo. Il simpatico Velasco, a cui lei vorrebbe affidare lo Stellone, ha capito l’Italia, e recita la parte dell’angelo della storia. Immagino che Velasco conosca l’altra faccia di tutto questo e cioè che alla prima sconfitta quella stessa Italia — lei compresa, temo, signora Ponzio — lo giustizierà con la ghigliottina nazionale: la pernacchia.

Velasco e l’uso dello sport come metafora della politica

L’altro giorno aveva ricevuto un’altra lettera sul tema Velasco:

Caro Merlo, saprebbe indicarmi uno Julio Velasco nella classe politica attuale?
Daniele Mosconi, Fondi

Godiamoci, come ha scritto Valentina Desalvo, le lezioni di volley e le vittorie di Velasco con quel suo bel paradosso: “dobbiamo imparare a giocar male”. E però lei, caro Mosconi, è troppo raffinato per non sapere che nell’uso dello sport come metafora della politica si acquatta il famoso cretino intelligente italiano. 

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