Il “carpe diem” è Marquez, ha colto l’attimo resistendo e mettendo insieme testardaggine ed equilibrio (El País)
Ha vinto il nono titolo mondiale di Moto Gp a 32 anni, dopo quattro anni di calvario per gli infortuni. La sua è una vera e propria impresa sportiva.

Motegi 28/09/2025 - gara Motogp / foto Psnewz/Image Sport nella foto: Marc Marquez
Marc Marquez è campione del mondo di Moto Gp all’età di 32 anni, eguagliando il numero di vittorie di Valentino Rossi (9) dopo aver affrontato diversi infortuni in tutti questi anni.
Marc Marquez è la personificazione del “carpe diem”
El Pais celebra il trionfo del pilota spagnolo:
Lo sport applaude l’impresa di un pilota che vince di nuovo cinque anni e quattro interventi dopo, che ha raggiunto l’impensabile. Può solo pensare che sì, ne è valsa la pena. Aspira ad essere il migliore, ma il suo desiderio non è mai stato quello di essere eterno: è stato quello di godersi tutto fino a quando il corpo avrebbe resistito. “Carpe diem” (cogli l’attimo) definisce la sua carriera, i suoi trionfi e anche i più grandi errori. Il corpo lo ha fermato per alcuni anni. E gli ha dato un avvertimento quando era al culmine della sua carriera. Una caduta, una frattura, un’operazione e un ritorno frettoloso. Quando ti senti come Superman, prendere la decisione giusta non è sempre facile. Meno se intorno a te ti vedono come un supereroe, incapace di farti troppo male quanto capace di volare di nuovo accorciando i tempi di recupero.
Ad oggi, si aggrappa di nuovo al carpe diem. Non vuole ricordare la Via Crucis che ha attraversato per arrivare qui. Ma pesa su di lui. Oggi lo sport si inchina a un atleta eccellente che ha aggiunto alla sua magia e tecnica, la testardaggine e l’equilibrio che solo pochi mettono insieme. Perché per sopportare quattro anni di operazioni e infortuni, crisi sportiva, perdita di fiducia, devi essere fatto di una pasta speciale. Marquez è maturato. E ha imparato a prendere le proprie decisioni. La follia lo ha riportato al miglior Marquez, con una tecnica spaventosa a 32 anni, come ce l’aveva a 22, e una gestione vincente delle gare.