De Giorgi: «Le grandi vittorie nascono sempre da sconfitte che devono saper essere usate»
A La Stampa: «La sconfitta col Belgio è stata uno schiaffo che ci ha fatto entrare subito nella realtà vera del Mondiale. Io in discussione? Se soffrissi questa situazione, dovrei cambiare mestiere».

Katowice (Polonia) 19/09/2021- campionati Europei Volley / Slovenia-Italia / foto Imago/Image Sport nella foto: Ferdinando De Giorgi
Il quotidiano La Stampa ha intervistato Fefè De Giorgi, ct dell’Italvolley maschile che ieri ha vinto per la seconda volta consecutiva il Mondiale.
De Giorgi: «Le grandi vittorie nascono sempre da sconfitte che devono saper essere usate»
È l’uomo dei record…
«La cosa che mi fa più piacere è che cambiando mestiere sono riuscito ad arrivare con le mie squadre a quello che ero arrivato come giocatore, è una grande soddisfazione».
Un Mondiale vinto da un gruppo speciale…
«Dall’infortunio a Lavia al recupero di Russo sono successe tante cose che solo un gruppo come questo poteva assorbire e trasformare in energia positiva. È stato un anno importante, culminato con questa vittoria che è una grande soddisfazione ma, a prescindere da questo, è un gruppo che ha un suo percorso, una sua evoluzione, una sua crescita che ha sempre cercato».
Dopo la partita persa con il Belgio si vedeva nero:
«È stato uno schiaffo che ci ha fatto entrare subito nella realtà vera di questo torneo mentre alcune squadre sono rimaste sorprese e sono uscite di scena».
Si è sentito messo in discussione?
«Siamo sempre sotto esame. Se soffrissi questo tipo di situazione, dovrei cambiare mestiere».
La medaglia di legno di Parigi è stata la molla per rivincere i Mondiali?
«Nello sport le grandi vittorie nascono sempre da sconfitte che fanno male, nascono da lì per chi le sa usare. Se invece le usi per farti del male da solo allora non ce la fai».
Dal 2021 a oggi quanto è cambiata la sua Italia?
«Partimmo con il cambio generazionale avendo solo 15 giorni per preparare una squadra e convocando anche giocatori di A2 e vincemmo gli Europei. Nel frattempo c’è chi si è sposato, ha avuto figli, ha aperto un’attività. Nella vita di un atleta ogni anno vale di più, anche in termini di consapevolezza».
Mercoledì 8 ottobre si torna al Quirinale da Mattarella, tutti convocati:
«Lo rivediamo con piacere dopo che ci siamo assentati qualche mese. Devo pensare a cosa dirgli però…».