Berggreen segnò l’ultimo gol vittoria Pisa a Napoli. Diego lo voleva ma lui preferì la Roma di Eriksson
L'Inter prese Muller al posto suo. È diventato cittadino onorario di Pisa. «Correvo, mi inserivo, prendevo il pallone e poi lo cedevo a gente come Giannini»

Bergreen il giorno della cittadinanza onoraria a Pisa
Arrivò in Italia in punta di piedi, accolto da un presidente visionario e da una città che avrebbe imparato a considerarlo un figlio adottivo. Klaus Berggreen, centrocampista danese nato a Virum nel 1958, è stato uno dei giocatori simbolo del Pisa degli anni Ottanta, capace con la sua qualità, la sua intelligenza tattica e la sua personalità di lasciare un segno indelebile nella storia del club nerazzurro.
Dalla Danimarca alla Serie A
Cresciuto nel vivaio del Lyngby, club con cui conquistò due promozioni e la ribalta del calcio danese, Berggreen si era già affermato come uno dei prospetti più interessanti della sua generazione. Convocato giovanissimo nella nazionale maggiore, attirò l’attenzione di diversi club europei: dall’Ajax al Kaiserslautern, passando anche per l’Inter. I nerazzurri di Milano, però, preferirono virare su Hansi Müller, lasciando così campo libero al Pisa. Il presidente Romeo Anconetani non si lasciò sfuggire l’occasione: con un’offerta di circa 270 milioni di lire al Lyngby riuscì a portare in Toscana un centrocampista completo, in grado di correre per novanta minuti, recuperare palloni e inserirsi con tempismo in zona gol.
Pisa e l’entusiasmo di una città
Era l’estate del 1982 e il Pisa tornava in Serie A dopo tredici anni di assenza. In panchina c’era Vinicio, la rosa era composta da uomini di sostanza e carattere, e l’obiettivo dichiarato era la salvezza. Berggreen si inserì subito, diventando titolare fisso e punto di riferimento a centrocampo. Mentre altri acquisti, come l’uruguaiano Caraballo, si rivelarono fallimentari, il danese conquistò compagni, tifosi e addetti ai lavori. Polmoni d’acciaio, tecnica pulita e grande visione di gioco, diede equilibrio alla squadra, diventando uno degli stranieri più apprezzati del campionato italiano.
La vittoria al San Paolo e Berggreen diventa un eroe
Il momento che i tifosi pisani ricordano con maggiore emozione è datato 12 gennaio 1986. Il Pisa era reduce dalla vittoria 1-0 sull’Inter e Berggreen, con una zampata da opportunista, firmò la rete che permise ai nerazzurri di battere al «San Paolo» il Napoli di Diego Armando Maradona. Un’impresa storica, rimasta impressa nella memoria collettiva della città. Berggreen ha raccontato in un’intervista a Il Tirreno che Maradona a fine partita gli fece i complimenti e gli disse che l’anno seguente avrebbe giocato con lui a Napoli. L’affare era praticamente fatto ma il numero sette nerazzurro aveva dato la sua parola alla Roma di Sven Goran Eriksson.
“Avevo già un accordo verbale con il tecnico giallorosso Eriksson, ma Romeo mi aveva già venduto al Napoli per 2.5 milioni. Andai nel suo ufficio e gli dissi che sarei andato alla Roma. Lui prima si arrabbiò, poi quando seppe che ci aveva guadagnato più del doppio mi abbracciò e mi baciò. Romeo era straordinario. Su di lui si potrebbe scrivere davvero un libro”.
Purtroppo quel successo a Napoli sarà l’ultimo di quel campionato e la squadra nerazzurra, allenata da Vincenzo Guerini, tornerà in serie B per quella che probabilmente è la retrocessione più inattesa della sua storia. Un successo che fa felice i pochi tredicisti, il Totocalcio è ancora il gioco più amato dagli italiani, che vincono 1 miliardo e 231 milioni di vecchie lire.
Il mio ruolo? Correvo, mi inserivo, ero un incursore, prendevo il pallone e poi lo cedevo a gente come Giannini, che faceva i miracoli. Giocavo un calcio abbastanza moderno, ero sostanzialmente una mezzala moderna, che correva avanti e indietro senza sosta- Avrei preferito giocare tanti anni nella Roma, vista la piazza e il pubblico fantastici, ma in quel periodo si potevano acquistare solo due stranieri. L’estate successiva arrivò Andrade e fui costretto a trasferirmi”.
L’eredità di un campione
Oggi Berggreen è ricordato come uno degli stranieri più importanti della storia nerazzurra. A testimonianza del legame speciale con la città, nel 2023 il Comune di Pisa gli ha conferito la cittadinanza onoraria insieme al connazionale Henrik Larsen. Un riconoscimento che suggella il rapporto tra un calciatore venuto dal Nord e una città che lo ha accolto come un figlio. Klaus Berggreen non è stato soltanto un grande centrocampista danese, ma anche un pezzo di storia del calcio pisano e italiano, capace di lasciare un ricordo vivo in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare.
A Centro Suono Sport ha detto: Da quando ho lasciato il calcio, ho iniziato a lavorare nel settore della moda, da quasi 30 anni ormai. Abbigliamento per donna con un marchio che si chiama ‘PiRo’: il riferimento è a Pisa e Roma, due città che mi sono rimaste nel cuore”. Attualmente è attore e fa lo showman in Danimarca. Ogni tanto gioca con una formazione di vecchie glorie del calcio Danese per beneficienza e torna spesso a Pescia a Villa delle Rose, che era sede del ritiro del Pisa.