Sacchi: «Immaginare il Napoli in finale di Champions credo che sia esagerato»
Alla Gazzetta: “è attrezzato, a livello numerico, per affrontare sia il campionato sia la coppa, ma non ha l’esperienza per farlo. De Bruyne può aiutarlo”

Former head coach of the Italian national football team and twice manager of AC Milan, Arrigo Sacchi poses in front of reproductions of the then European Cup trophies he won with AC Milan in 1989 and 1990, on September 8, 2021 at the San Rocco Municipal Museum in Fusignano, at the exhibition "Oltre il Sogno, L'emozione del calcio totale di Arrigo Sacchi" (Beyond the Dream, The emotion of Arrigo Sacchi's total football) dedicated to Sacchi. - For Arrigo Sacchi, coach of the great AC Milan, winner of two European Cups in 1989 and 1990, Italian clubs will only return to the top in European cups if they produce a "football of domination", following in the footsteps of Roberto Mancini's national team. (Photo by Anthony LUCAS / AFP)
Sacchi: «Immaginare il Napoli in finale di Champions credo che sia esagerato»
Oggi alle 18 c’è il sorteggio per il maxi girone di Champions League. Arrigo Sacchi dice che per l’Italia può essere la Coppa degli incubi. Il Napoli è attrezzato per il doppio impegno ma non può ambire alla finale.
Scrive Sacchi per la Gazzetta dello Sport:
Credo che il Napoli sia attrezzato, a livello numerico, per affrontare sia il campionato sia la coppa, ma non ha l’esperienza per farlo. Mi spiego? L’ambiente, fantastico per le emozioni che sa trasmettere, non è abituato alle vittorie, non ha la cultura del successo, e dunque per Antonio Conte la scalata al vertice sarà difficile. Lo possono aiutare elementi come De Bruyne, che conosce la manifestazione e può trasmettere lo spirito giusto a tutti i compagni, gli può dare una mano McTominay, che ha fatto un percorso straordinario da quando è arrivato in Italia, anche gli altri acquisti sono in grado di alzare il livello del gioco, e su questo Conte puntare. Tuttavia, resto convinto che immaginare i partenopei in finale di Champions League, nonostante l’affetto che mi lega ad Antonio Conte, sia esagerato. È vero che il calcio è bello perché, in ogni momento, ci può stupire, ma qui si tratterebbe davvero di un evento straordinario.
Sacchi e l’Italia che deve adeguarsi agli standard del gioco europeo
Se leggo l’elenco degli avversari, mi vengono i brividi e mi chiedo: come facciamo, noi italiani, a batterli e a sollevare finalmente un trofeo che non conquistiamo dal 2010? La Champions League, che è la Coppa dei Sogni, rischia di diventare la Coppa degli Incubi, a meno che non impariamo la lezione (non è mai troppo tardi) e ci adeguiamo allo standard di gioco europeo, fatto di aggressione, di pressing, di ritmo altissimo, di accelerazioni, di coraggio e di dominio del campo. Se, invece, continueremo a presentarci sul palcoscenico internazionale assecondando i vecchi principi della nostra scuola, e cioè difesa e contropiede, la vedo dura. Molto dura.