Il tennis femminile dovrebbe farsi delle domande se Williams riesce a battere una 23enne (Libero)
"La sensazione è che nel circuito Wta manchi profondità reale, che ci siano molte interpreti, ma pochi punti di riferimento solidi"

Melbourne (Australia) 28/01/2017 - Australian Open / foto Panoramic/Insidefoto/Image Sport nella foto: Serena Williams-Venus Williams
L’analisi di Libero sulla vittoria di Venus Williams contro la Stearns non è così scontata e banale. In effetti, già da qualche tempo si sta parlando della questione del tennis femminile come non incredibilmente evoluto come ai tempi delle sorelle statunitensi e della Sharapova, ma anche della Mauresmo o chi per loro. Mancano quei punti di riferimento costanti.
Se Williams (45 anni) batte nettamente l’avversaria che ha vent’anni in meno, bisognerebbe porsi delle domande (Libero)
Scrive così – a firma Carlo Galati – Libero:
“Il cerchio che si chiude. O forse che si riapre, come solo le leggende dello sport sanno realmente fare. Era il 1994 quando Venus Williams, al debutto da professionista al Bank of the West Classic, batté Shaun Stafford 6-3 6-4. Stesso punteggio ieri, trentuno anni dopo. Cambia solo il nome dell’avversaria: Peyton Stearns, 23 anni, numero 34 del mondo. […]
Con questo successo – il primo dal 14 agosto 2023, quando a Cincinnati sconfisse Kudermetova – Venus è diventata la giocatrice più anziana a vincere un match Wta dai tempi di Martina Navratilova […] Un traguardo che racconta un’impresa, ma che al tempo stesso solleva un interrogativo non banale. Se una giocatrice che non mette piede in campo da quasi un anno e mezzo, con alle spalle una carriera già leggenda e un fisico a mezzo servizio, può battere in due set una top 40 nel pieno della maturità atletica, cosa dice questo del tennis femminile di oggi?
Stearns, campionessa Ncaa 2022, è una delle giovani su cui la Usta (la federazione Usa) ha investito. Ha già giocato Slam, ha gambe fresche e spalle larghe, ma contro Venus è apparsa spenta, frenata, quasi intimorita. Nessuna reazione, poca iniziativa, una partita mai davvero in discussione. Williams, invece, ha portato in campo il suo solito tennis: servizio pulito, colpi piatti ben piazzati, ritmo intelligente e ovviamente un bagaglio di esperienza che col tempo non svanisce […] Come se, almeno a certi livelli, il tennis femminile non fosse evoluto abbastanza da rendere questa versione di Venus un reperto da museo.
[…] Il fatto che nel 2025 basti una sua versione rientrante e tutt’altro che al meglio per sconfiggere una professionista vent’anni più giovane, è un segnale quantomeno da sottolineare. La sensazione è che nel circuito Wta manchi profondità reale, che ci siano molte interpreti, ma pochi punti di riferimento solidi. I nomi si moltiplicano, i risultati no. La continuità è merce rara, la personalità pure. […] Venus ci emoziona, certo, ma il tennis femminile, oggi, deve farsi qualche domanda in più”.