Tsitsipas molla Ivanisevic e torna da papà: «Lavorare con i dittatori è difficile»
E' durata pochissimo la collaborazione con l'ex coach di Djokovic: "Ho fatto un errore con mio padre, ho dovuto scusarmi"

Greece's Stefanos Tsitsipas serves the ball to Canada's Felix Auger Aliassime during the final match of the ATP Dubai Duty Free Tennis Championship in Dubai on March 1, 2025. (Photo by Ryan Lim / AFP)
Tsitsipas torna a casa da papà Apostolos. La collaborazione con Goran Ivanisevic è già finita. Troppo duro, l’ex coach di Djokovic. Si era spinto quasi ad allenarlo alla rassegnazione. Il tennista greco ne ha parlato alla rivista greca SDNA. E non s’è tenuto.
“Mi sento meglio. Credo che se continuo a questo ritmo e continuo con i miei allenamenti – perché sono molto importanti e mi mantengono in forma – mi dedico 3-4 ore di lavoro al giorno per tornare in forma. Se continuo così e lo faccio con la giusta mentalità ogni giorno, credo che tornerò dove merito. Le mie giornate nelle ultime settimane sono state fatte di momenti positivi e momenti in cui sento di crescere e di colmare quelle lacune che sentivo da molto tempo. C’era molta pressione e molto stress. Non me ne sono reso conto finché non ho preso delle decisioni importanti. Ora mi sento più sollevato, ma anche più vicino allo Stefanos quindicenne, quando ha iniziato a giocare a tennis“.
Riguardo a Ivanisevic: “Quando lavoro con le persone giuste, con persone che scelgo e che mi fanno sentire a mio agio, si crea un’atmosfera. A mio agio non significa che smetto di allenarmi quando voglio o che dico quanto allenamento voglio fare, sono loro ad avere una linea comune, che sanno quanto ci impegniamo e cosa vogliamo ottenere con il nostro impegno, ma che mantengono anche un’atmosfera amichevole durante tutto il percorso. È molto difficile avere dittatori e persone che parlano male e non senti che ti sono vicine come una famiglia. Poter costruire una famiglia da questo, con persone che non solo lavoreranno con te nel tennis, ma che saranno anche tuoi amici dopo la fine della carriera, è qualcosa che desidero davvero costruire”.
E dunque riecco papà: “Ne abbiamo discusso, da parte mia ho dovuto scusarmi perché è stato un grave errore da parte mia. Abbiamo trovato una nuova linea di comunicazione e un modo per parlarci, affinché cose del genere non accadano più e non si ripresentino più simili tensioni. Amo mio padre con tutto il cuore e quello che ha fatto negli ultimi anni è davvero emozionante. Mi ha aiutato nei momenti difficili, nei momenti di maggior successo e in quelli più belli, la mia famiglia è sempre stata al mio fianco. Non voglio separarmi da loro. Le tensioni potrebbero ripresentarsi, nel senso che potrei sentirmi di nuovo oppresso, ma il rapporto che ho con mio padre non lo ritroverò da nessun’altra parte”.