Lo scorso anno Conte è partito dalla difesa, adesso ha in mente un Napoli d’attacco

Questo sembra emergere dai giorni di Dimaro. È lo step due del progetto. A De Bruyne le chiavi dell'equilibrio tattico

Conte

Mg Dimaro 22/07/2025 - amichevole / Napoli-Arezzo / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Lo scorso anno Conte è partito dalla difesa, adesso ha in mente un Napoli d’attacco

La prima parte del ritiro del Napoli si conclude a Dimaro con qualche spunto sulle idee 25/26 di Antonio Conte. L’era delle dirette social e del collegamento maniaco-compulsivo sulla preparazione pre-campionato produce qualche mostro come l’attenzione eccessiva al risultato (completamente irrilevante sia contro Arezzo che Catanzaro). Si lascia, invece, sul terreno l’analisi della costruzione della nuova squadra che ha in mente il coach british-pugliese.

Sono arrivati cinque degli otto-nove acquisti previsti dal patto di fine maggio con De Laurentiis. Kevin De Bruyne è il colpo da biliardo per un gruppo che deve fare la Champions e ha bisogno del top per gestire con esperienza partite e tensioni. Ieri contro i calabresi si è vista una prima impressione: Conte dà a lui le chiavi dell’equilibrio tattico e della fase d’attacco: un 4-2-4 con Lang e Neres frecce funamboliche e Raspadori a supporto di Lucca.

La manovra offensiva è lo step due del progetto Conte. Dopo la miglior difesa d’Europa per ricostruire il gruppo uscito a pezzi nel 2024, ora è il reparto offensivo con tutta la squadra impegnata nel palleggio il secondo obiettivo contiano. La sensazione è che a Castel di Sangro il progetto, oggi all’80%, si completerà con due acquisti che non sono per “fare rosa”: l’altero ego di Lang (e non per forza Ndoye) e un centrocampista di peso stile Anguissa.

Anche il mercato del Napoli ha chiuso una fase 1 e ora ad agosto ci saranno altri 2-3 acquisti che ci daranno conferma se Conte ha in mente un Napoli a trazione offensiva con sacrificio degli esterni alti e meccanismi di palleggio con doppio regista Lobo-De Bruyne. Per difendere il titolo e fare bella figura c’è da attaccare, questa sembra l’idea che attraversa la mente del fuoriclasse in panchina.

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