Il Psg vuole costruire lo stadio al posto dello stabilimento Stellantis? I lavoratori sono inquieti, nessuno parla chiaro

Ampio servizio di So Foot: si intrecciano i piani del Psg a Poissy e il rallentamento della produzione automobilistica. Lavoratori e sindacati certi che le due realtà non possano convivere

John Elkann Psg Stellantis

Stellantis Italian Chairman John Elkann attends the presentation of the exhibition ìDrive Differentî at the ìMuseo Nazionale dell'Automobileî (The National Automobile Museum) in Turin on November 23, 2023. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Poissy o Massy. Sono queste le due città rimaste in lizza per ospitare il futuro grande stadio del Psg. L’annuncio, sebbene rappresenti una potenziale vittoria per le ambizioni del club parigino, genera polemiche e preoccupazioni, soprattutto a Poissy dove l’ombra di un nuovo impianto si allunga sul destino di un’importante realtà industriale: lo stabilimento Stellantis (il cui presidente, ricordiamo, è John Elkann).

Il sogno del Psg, la paura dei dipendenti Stellantis

Sofoot racconta la vicenda: 

Il Psg campione d’Europa ha avviato da mesi una fase esplorativa per individuare il sito ideale per la sua nuova casa, e ora i riflettori sono puntati su Poissy. La scelta, sulla carta, ha i suoi vantaggi: rafforzare il legame del club con l’ovest della capitale francese e disporre di uno spazio adeguato per un progetto ambizioso. Tuttavia, l’area designata per la “Psg Land” è proprio quella che ospita lo stabilimento Stellantis, l’ultimo sito di produzione automobilistica dell’Île-de-France, dove lavorano 2.500 dipendenti. Ed è qui che sorgono i dubbi e le paure più concrete.

La notizia ha gettato nell’incertezza i lavoratori e le migliaia di subappaltatori collegati all’attività della fabbrica. L’Opel Mokka, modello principale prodotto a Poissy, uscirà di produzione nel 2028 e, ad oggi, non è stato ancora definito un nuovo progetto di veicolo per lo stabilimento. Questo vuoto crea un’inquietudine palpabile, come sottolinea Fabrice Jamart, delegato sindacale centrale della Cgt: «C’è preoccupazione nello stabilimento. Anche prima di sentire parlare del Psg, il fatto di non avere un progetto per un nuovo veicolo era preoccupante». Il timore diffuso è che l’insediamento del Psg possa significare una chiusura pura e semplice dell’impianto, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.

Uno stadio su un “cimitero industriale”? L’allarme dei sindacati

Il dibattito è acceso. Da un lato, il Psg promette «studi approfonditi» sull’impatto ambientale, sociale ed economico del progetto. Dall’altro, i lavoratori non si fidano. Jean-Pierre Mercier, dipendente da 30 anni e dirigente sindacale di Sud, esprime tutta la sua frustrazione per la mancanza di trasparenza: «C’è totale opacità con la direzione riguardo alle informazioni sul futuro dello stabilimento e su queste negoziazioni con il Psg. Quel che sappiamo, lo apprendiamo dalla stampa. Internamente, ci stiamo avviando verso una chiusura». Mercier, con l’esperienza della chiusura dell’impianto Psa di Aulnay nel 2014, teme che le promesse di “reindustrializzazione” siano solo un diversivo per mascherare una liquidazione.

La sensazione comune tra i dipendenti è che la coabitazione tra un’attività industriale in declino e un complesso lussuoso come la “Psg Land”, con hotel e ristoranti di lusso, sia utopica. L’impianto Stellantis, costruito negli anni ’30, è considerato «estremamente vecchio, fatiscente e in cui non viene più fatto alcun investimento». Per i sindacati, la vendita del terreno a un unico acquirente come il Qatar rappresenterebbe per Stellantis una via d’uscita rapida e conveniente.

Il braccio di ferro politico e le incognite sull’occupazione

La questione ha assunto anche una rilevanza politica. Valérie Pécresse, presidente della regione Île-de-France, si è schierata a favore dell’insediamento del Psg a Poissy, ma a condizione che sia garantito un forte progetto industriale. La sua posizione è chiara: «Non può essere Stellantis o il Psg, deve essere Stellantis E il Psg. Non può esserci un progetto dello stadio del Psg a Poissy senza un forte progetto industriale»

I sindacati pronti alla battaglia: «Se lo stadio significa la chiusura, si farà rumore»

La tensione è alta. I sindacati non credono a una possibile coesistenza e si preparano alla battaglia. «I subappaltatori ci dicono che non appena si riprenderà, ci sarà un calo significativo della produzione, alcune squadre di lavoro verranno smantellate. È l’accelerazione dell’attuazione del piano di chiusura dello stabilimento», denuncia Jean-Pierre Mercier, convinto che l’arrivo dello stadio inghiottirebbe lo stabilimento.

Come riassume Mercier, la domanda cruciale per i prossimi mesi sarà: «Il Qatar è pronto a costruire la sua Psg Land massacrando migliaia di posti di lavoro? Questo sarà il dibattito dei prossimi mesi».

Correlate