Girelli: «Mi ritirerò nel momento più bello, quando il calcio femminile svolterà definitivamente in Italia»

Al CorSera: «Migliori dei colleghi maschi? Noi non abbiamo dimenticato ciò che di brutto abbiamo vissuto e volevamo una rivincita. Niente Playstation in ritiro, al massimo le carte».

Cm Ginevra 16/07/2025 - Europeo femminile 2025 / Norvegia-Italia / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: esultanza gol Cristiana Girelli

Cristiana Girelli, in un’intervista al Corriere della Sera, racconta le emozioni che sta vivendo all’Europeo femminile con l’Italia; grazie ai suoi due gol contro la Norvegia, le Azzurre sono in semifinale.

Girelli: «Mi ritirerò nel momento più bello, quando il calcio femminile svolterà definitivamente in Italia»

Dopo il gol del 2-1 il ct Soncin l’ha sostituita e le ha detto qualcosa all’orecchio…

Girelli: «Di non gufarla. Col Portogallo gli dissi che era fatta e prendemmo il gol del pari».

Il suo pregio?

«Vuole capire le persone prima ancora delle professioniste, ha uno spessore umano importante e un animo molto sensibile, cosa che noi donne apprezziamo. Dovessi mai fare l’allenatrice, vorrei che tutti fossero pronti a buttarsi nel fuoco per me, proprio come noi per lui».

Trenta trofei, 61 gol con la Nazionale. La doppietta alla Norvegia il momento più bello della sua carriera?

«Sì. E fa strano dirlo a 35 anni. Sto percorrendo l’ultimo chilometro e sono consapevole di dovermelo godere. Però provo un senso di dispiacere all’idea di tagliare il traguardo».

Cosa le dispiace?

Girelli: «Che smetterò sul più bello, il calcio femminile svolterà definitivamente. La Federazione investirà tantissimo, notti come quelle contro la Norvegia da straordinarie diventeranno ordinarie».

Il messaggio che le ha fatto più piacere ricevere?

«Quello di Stefania Zanoletti, mia ex compagna a Verona e Brescia: “Tutti vedono la vittoria, pochi le ore servite per costruirla”. E i complimenti di Del Piero, immancabili, e quelli di Bonucci, che sa cosa vuol dire vincere un Europeo. Poi un video da casa di papà Mauro che piange».

Prima il grande Europeo nel basket, poi nel calcio. È innegabile che ora siate meglio dei colleghi maschi…

«Lo sport va a momenti, è importante come reagisci a quelli negativi».

E perché voi reagite meglio?

«Non abbiamo dimenticato ciò che di brutto abbiamo vissuto e in noi si è creata una voglia perenne di rivincita».

Spalletti troverebbe le Playstation nel vostro ritiro?

«No, al massimo un mazzo di carte. Godiamo di totale libertà, però ci sentiamo in dovere di essere il più responsabili possibile perché sappiamo che c’è ancora un sogno da inseguire. Non c’è una regola che limiti per esempio l’uso del cellulare. A tavola non lo tiriamo fuori semplicemente perché stiamo bene fra di noi. Ci sfidiamo a ping pong, a biliardino o nei giochi da tavolo. E poi abbiamo una bellissima area relax. L’hotel è in un luogo incantevole».

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