La dura vita degli arbitri di Premier: allenamenti massacranti, “alla fine preghi solo che finisca” (Guardian)
Sono gli stessi test cui Slot sottopone i calciatori del Liverpool. "Alcuni arbitri hanno raggiunto picchi di velocità di 33 km/h. Vogliono percorrere 12 km a partita senza essere stanchi"

Db Torino 19/01/2023 - Coppa Italia / Juventus-Monza / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: cartellino giallo
Negli ultimi anni, l’immagine dell’arbitro si è profondamente trasformata e questo è ormai noto, non solo in Premier League. Il Guardian analizza come non si tratti più solo del garante del regolamento, bensì di un vero atleta sottoposto a una preparazione fisica d’élite, simile a quella dei giocatori che si trovano a giudicare. In Inghilterra, il ritiro pre-stagionale degli arbitri mostra fino a che punto si sia spinta questa evoluzione. Sotto il sole cocente della Spagna, si corre, si suda, si analizzano i dati. Ma soprattutto “si compete”.
Gli arbitri della Premier League si preparano come atleti d’élite (The Guardian)
«Tre, due, uno…», scandisce Francis Bunce, scienziato sportivo senior del corpo arbitrale Pgmo (Professional Game Match Officials), prima di dare il via a una delle prove fisiche più dure del ritiro: il test Mas (Maximum Aerobic Speed), una corsa di sei minuti che spreme gli arbitri fino all’ultimo respiro. Lo racconta il quotidiano inglese. Sul campo della località di La Finca, sulla Costa Blanca, la temperatura sfiora i 30 gradi e il riscaldamento è ormai terminato. «Lo chiamano Mas perché alla fine ti ritrovi solo a pregare che finisca», scherza Keith Hill, allenatore degli arbitri, mentre osserva la sessione accanto a Howard Webb, il capo del settore arbitrale.
Webb, che esordì in Premier nel 2003, confessa che vorrebbe una macchina del tempo per far assistere i suoi colleghi di allora a quello che è diventato l’allenamento di oggi. Ancora il Guardian, che va nello specifico, spiega che:
“Gli arbitri moderni percorrono in media 12 km a partita, sono dotati di strumenti come Playermaker – sensori applicati alle scarpe che tracciano andatura, cambi di direzione e rilevano infortuni – e sfruttano ogni innovazione disponibile per restare competitivi. Scott Ledger, ex assistente con oltre 500 presenze in Premier, indossa le sue Adidas Copa Mundial personalizzate con la bandiera spagnola: è il terzo giorno di un ritiro di cinque, ma oggi c’è il test più atteso”.
In tutto, sono 63 i partecipanti, tra cui 19 arbitri della Premier League, tutti in divisa blu scuro, impegnati contemporaneamente su due campi. Lo scopo del test è semplice: correre il più lontano possibile in sei minuti e conquistare una posizione di rilievo nelle classifiche interne. Oltre alla distanza, i dati rilevano anche la velocità di punta: alcuni arbitri hanno toccato i 33 km/h.
Secondo Bunce, la distanza tra i livelli atletici di arbitri e giocatori si sta riducendo. E proprio come i giocatori, anche gli arbitri devono affrontare i problemi legati al calendario fitto di partite. «Se ti senti scarico, oggi è normale parlarne. Puoi chiedere un turno di stop, un momento per recuperare. Non succedeva in passato», racconta Bankes. Il professionismo ha portato anche una maggiore attenzione al benessere mentale e fisico.
Il test Mas tra l’altro – si legge dal quotidiano – è stato introdotto anche da Arne Slot al Liverpool e impone ai calciatori di coprire almeno 1.800 metri. Alcuni arbitri hanno già superato questa soglia.